L’elenco dei problemi organizzativi,didattici e di qualità delle Università del Sud è lungo.Ogni autunno si svolge il grande esodo che coinvolge centinaia di migliaia di studenti:giovani che cambiano città o Regione,in molti casi costretti,per studiare nell’ateneo o nella facoltà dei loro sogni,oppure per avere più chance per il futuro. Esodo da Puglia,Sicilia e Campania.E così il Meridione riununcia a oltre un quarto del suo capitale umano a favore del Nord. Perdendo di fatto un pezzo del suo futuro. Ma come biasimare i giovani meridionali? Chi si laurea al Nord trova lavoro prima (dopo un anno il 74% contro il 53%) e guadagna come primo stipendio oltre 200 euro in più.
La Puglia vede in giro per l’Italia oltre 50mila giovani su 128mila universitari,dislocati soprattutto in Lazio,Emilia,e Lombardia. Segue la Sicilia dove,su 155mila studenti post diploma,quasi 46mila sono fuori,più di un quarto degli studenti siciliani. Terzo posto per la Campania che ha un tasso di uscite pari soltanto al 18%,cioè 37mila studenti fuori sede.
La mappa dei “flussi migratori” degli studenti universitari fotografa un Paese sotanzialmente diviso a metà.da un lato le Regioni del Centro-Nord che riescono a trattenere i propri studenti,e anche laddove ci sono degli spostamenti questi sono a corto raggio,dall’altro l’area meridionale,accomunata dal fatto di veder partire il maggior numero di studenti per destinazioni lontane.
Studenti a casa in Lazio,Lombardia e Toscana. A Roma,Milano e Bologna arrivano studenti da tutte le Regioni.
Se guardiamo ai numeri relativi,la Regione che vede l’esodo maggiore è la Basilicata:circa il 75% risulta iscritto in atenei in altre Regioni.
Skuola.net ha analizzato questi movimenti,tulizzando i numeri degli iscritti all’Università sulla base dei dati più aggiornati dell’Anagrafe Nazionale degli Studenti che si riferiscono all’anno accademico 2015-2016.Studenti in fuga dalle Università del Sud:in dieci anni 2,5 miliardi di tasse al Nord.