Ce lo stiamo dimenticando ma quel giorno fu l’inizio della tragedia. Un esercito impreparato, un’aviazione moderna ma debole. L’unica arma degna della sua tradizione era la Marina che però venne massacrata a Capo Matapan per insufficienza tecnica. Gli inglesi avevano i radar, la nostra Marina no. La cinica dichiarazione di Mussolini Ho bisogno di qualche centinaio di morti per sedere al tavolo della pace testimonia la sua insipienza politica. La macchina della propaganda di regime viaggiava a tutto vapore ed anche i giornalisti esperti di mondo tacevano.
L’entusiasmo delle folle era genuino. C’era un cantastorie che girava per Napoli cantando: Inghilterra, mia cara Inghilterra statte attienta ca l’Asse si sferra e pè cielo, pè mare e pè terra te scassammo sti ddoie caccavelle. Questo era lo spirito che cambiò rapidamente al cadere delle prime bombe ed alle notizie di sconfitte dalla Grecia alla Libia e dalle decine di avvisi dei carabinieri che comunicavano alle famiglie la morte di un loro caro. La situazione precipitò quando l’Italia dichiarò guerra agli USA. Avete capito bene: l’Italia dichiarò guerra agli USA. Mio padre commentò la notizia dicendomi: Ernestì, avimmo perz a guerra. I miei zii, che erano marittimi, andavano spesso negli USA e sapevano bene che paese potente fosse: gli Usa la dispiegarono tutta questa potenza e non ci fu più partita grazie anche alla eroica e feroce resistenza dell’Unione Sovietica. Ricordo di quegli anni gli incubi dei bombardamenti e la divisione dei ruoli: rigorosamente di tardo pomeriggio gli americani, di notte gli inglesi. Non si dormiva più, si viveva nei ricoveri in condizioni disagiate ed in una oscurità che favoriva sia le paure sia fugaci amori, come ricordano bene le ragazze ed i ragazzi che erano all’epoca sulla ventina. La vita è forte ma la morte era la nostra compagna quotidiana. Ogni giorno voleva la sua lista di vittime: solo allora gli italiani capirono che il fascismo aveva tradito loro e l’Italia. Rammentiamolo questo giorno e rammentiamoci che, grazie all’Europa, di simili orrori non ne vedremo più. I nostri giovani, fra tante insicurezze, possono ora avere la certezza che tragedie simili, che hanno distrutto la nostra adolescenza, non ne vedranno