A via Vincenzo Cuoco, presso la Riviera di Chiaia a Napoli, circa cinquanta volontari tre volte a settimana, preparano piatti caldi e sacchetti da viaggio per i senzatetto ed i più sfortunati.
Circa 120 pasti, completi di tutto.
Non manca nulla, dal primo al secondo con contorno, senza dimenticare frutta, acqua, merendina e yogurt.
Ristoro di Sant’egidio, questo il nome della mensa che sorge in un’ala della Chiesa di San Pasquale a Chiaia.
Volontari di ogni età, si adoperano per donare un sorriso ed un pasto caldo a chi un motivo per sorridere ormai non lo ha più.
A dirigere la mensa è Massimo Miccio, che di professione fa l’impiegato, ma per il quale la solidarietà ed il volontariato, sono da sempre i suoi punti cardine. Del resto, alla mensa, operano anche i suoi genitori.
Massimo è bravo a tenere tutti uniti ed a spronarli a dare il massimo per i più sfortunati.
Pensionati, donne, uomini e tanti giovani (specie di sabato), si alternano ai fornelli per preparare pasti ed organizzare la distribuzione degli stessi. Spesso e volentieri, assieme, condividono il momento del pranzo che procede la preparazione dei pasti.
Un momento di convivialità e spensieratezza, tra un sorriso ed una pacca sulle spalle.
Ed ormai, da un po’ di tempo, il Ristoro è diventato un appuntamento fisso (nella giornata del sabato) per tanti professionisti di Accenture, una nota azienda che opera nel settore della consulenza informatica.
Giovani e meno giovani, che nel loro giorno libero si prodigano per donare una gioia ai più deboli e sfortunati.
“Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti coloro che credono nell’idea di fare volontariato e che vogliono mettersi a disposizione del prossimo – ci confida Massimo Miccio.
Ciò che facciamo non è mai abbastanza, ragione per cui vorremmo sempre fare di più. Ringrazio tutti i volontari che ci aiutano e mettono a disposizione del prossimo, un po’ del loro prezioso tempo.
A questo proposito, ci tengo a ringraziare in particolar modo i lavoratori di Accenture, con i quali da ormai un po’ di tempo, si è instaurato un legame profondo e che spero possa essere duraturo. Donare fa bene, aiutare chi è in difficoltà gratifica e fortifica anima, mente, corpo e spirito“.
Una realtà consolidata e bella, che ha radici antiche e che da anni ormai è un vero e proprio punto di riferimento per i più deboli.
Una realtà silenziosa, che opera senza proclami e che è vicino a chi soffre.
Uno dei tanti esempi della Napoli che aiuta, che ingloba, che accoglie e che ama.