“La sicurezza sul lavoro è un tema che sta particolarmente a cuore a questo Governo, ed è una delle priorità di cui ci stiamo occupando di più fin dal nostro insediamento, anche nel confronto con le organizzazioni datoriali e sindacali. Perché questa è una sfida che non tocca solo le Istituzioni, ma che coinvolge tutti, ad ogni livello. Tutti, nessuno escluso, devono sentirsi parte in causa. Il Governo intende fare la propria parte”.
Queste le parole di Giorgia Meloni, in occasione della cerimonia di commemorazione delle vittime sul lavoro.
“Siamo convinti che la strategia da seguire sia quella di prevedere controlli molto più stringenti, pene più severe per chi non rispetta le norme sulla sicurezza sul lavoro e una sempre più diffusa cultura della prevenzione.
In questi mesi abbiamo disposto l’assunzione di 1600 ispettori del lavoro in più con l’obiettivo di raddoppiare il numero delle ispezioni durante il 2024.
Abbiamo introdotto la cosiddetta ‘patente a crediti‘ per le imprese e i lavoratori autonomi e la lista di conformità per le imprese, che dimostrano comportamenti corretti e rispettosi delle regole”.
Parole importanti del Presidente del Consiglio, che ci vuole far riflettere sui numeri impietosi degli incidenti sul posto di lavoro.
Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono poco meno di 417 mila, di cui circa il 19 per cento “fuori dell’azienda” (cioè “con mezzo di trasporto” o “in itinere”).
Il dato “fuori azienda” è rilevante per la valutazione accurata delle politiche e delle azioni di prevenzione.
“Siamo intervenuti anche sul piano delle sanzioni, sia amministrative che penali.
Abbiamo reintrodotto il reato penale di somministrazione illecita di lavoro, che in passato era stato depenalizzato ma che è risultato essere la fattispecie di reato cresciuta di più nel tempo.
Ci siamo fatti carico anche di proteggere il mondo della scuola, estendendo la tutela assicurativa Inail a tutto il personale scolastico e agli studenti e istituendo un fondo per risarcire i famigliari delle vittime. Abbiamo previsto misure più stringenti e controlli più accurati, affinché i ragazzi siano assistiti dai tutor scolastici e dai referenti aziendali durante tutto il periodo di frequentazione dei locali aziendali, proprio per garantirne la sicurezza e il non coinvolgimento in mansioni a rischio.
Considero determinante l’impegno sulla prevenzione.
È molto importante la decisione dell’Inail di raddoppiare, rispetto al 2023, le risorse a disposizione dei datori di lavoro per aumentare i livelli di sicurezza, per un totale di oltre un miliardo e mezzo di euro.
Sono altresì convinta che, in quest’ottica, possa essere uno strumento in più portare il tema della sicurezza sul lavoro anche nelle scuole, per diffondere tra le giovani generazioni la cultura della prevenzione e contribuire a formare cittadini consapevoli dei diritti, dei doveri e delle tutele dei lavoratori.
So che c’è una proposta di legge parlamentare che si muove in questa direzione, già approvata alla Camera e ora all’esame del Senato, e il mio augurio è che sempre più iniziative in tal senso possano essere promosse e portate avanti.
Fare tutto ciò è necessario e possibile per fare in modo che non sia più troppo tardi. La sicurezza sul lavoro non è un costo, ma un diritto di ogni lavoratore. E il Governo continuerà a profondere il suo massimo impegno per garantirlo”.
Speriamo che le parole della Presidente del Consiglio non siano solo promesse, ma che sia davvero un monito al cambiamento, perché questo paese ne ha disperatamente bisogno.