Una solenne Concelebrazione ha avuto luogo oggi, alla Basilica di San Sossio in Frattamaggiore, in ricordo di S.E. Mons. Niccola Capasso, vescovo ad Acerra dal 1933 al 1966, questa figura carismatica, si lega specialmente ai giorni dell’eccidio di Acerra del 1943, durante i quali egli scese in strada, affrontò a viso aperto i soldati nazisti e come un padre fu vicino alla gente, fino a ricomporre egli stesso i cadaveri e a portarli al cimitero. Successivamente, rifiutò l’onorificenza per tale opera.
Partecipò a tutte le sessioni del Concilio Vaticano II. A più di ottanta anni si dimise nel 1966 ritirandosi nella casa di famiglia a Frattamaggiore, dove morì il 27 aprile del 1968. Sulla sua tomba sabato 28 aprile, si sono recati in pellegrinaggio il vescovo e i sacerdoti della diocesi di Acerra.
La concelebrazione è stata presieduta, in una forma solenne ed con una straordinaria partecipazione del mondo ecclesiastico nonché autorità religiose civili e militari, tant’è che a presiedere alla cerimonia religiosa insieme al Vescovo di Acerra S.E. Mons. Antonio Di Donna, hanno concelebrato l’Arcivescovo S. E. Mons. Alessandro D’Errico Nunzio Apostolico a Malta e in Libia, il Vescovo di Aversa S.E. Mons. Angelo Spinillo, il Vescovo emerito di Aversa, S.E. Mons. Mario Milano, il Presidente della Congrega dei Preti Frattesi, Mons. Angelo Crispino, il Parroco Mons. Sossio Rossi; e tutto il Clero di Frattamaggiore ed Acerra. Presente per l’amministrazione il Sindaco di Frattamaggiore, Dott. Marco Antonio del Prete.
Di grande spessore storico, culturale e religioso è stato il discorso celebrativo tenuto da S.E. Mons. Angelo Crispino.
Monsignor Nicola Capasso fu Vescovo di Acerra dal 1933 al 1966
Originario di Frattamaggiore, non lontano da Acerra, Capasso prese la guida della diocesi a soli 46 anni nel 1933. Operosità e rispetto dell’ortodossia furono al centro della suo servizio di vescovo, riservando particolare cura alla formazione dei sacerdoti, per i quali fu padre autorevole e affidabile. Non trascurò nulla della vita ecclesiale: attuò nuove relazioni con la società civile e a lui si deve l’ultimo Sinodo della diocesi. Uomo di cultura, scriveva personalmente il bollettino diocesano. Volle biblioteca e archivio della diocesi. Sensibile all’arte, ipotizzò un Museo diocesano, e un altro da dedicare al patrono sant’Alfonso. Povero e riservato, occupava solo una parte del palazzo vescovile.
La Basilica Pontificia di San Sossio Martire, dove è stato tenuto il rito religioso, era colma di fedeli accorsi per l’evento, che ha molto apprezzato dal popolazione e dai concittadini di S.E. Nicola Capasso.
Raffaele Fattopace