«Ti ha violentata? Te la sei cercata»
«Fagli due moine: ottieni quello che vuoi»
«È diventata dirigente? Allora gliel’ha data»
«Dal meccanico meglio che vada io. Sono cose da maschi»
«Quell’ufficio è un pollaio»
«Con la matematica le femmine non ci azzeccano»
«Le ragazze sono tutte complicate»
«Sei nervosa: hai il ciclo?»
«Sei sempre circondata da uomini: sei una troia»
«Sei ancora vergine? Sei frigida».
«Stai zitta»
« Sei troppo grassa »
« Sei troppo magra »
«Per voi è più facile: basta mostrare un po’ le tette»
«Vestita così sembri una puttana»
«Sei stressata? Hai bisogno di una bella scopata»
«Peccato, volevo il maschietto»
«Piangi come una femmina»
«Non provare a lasciarmi. Ti ammazzo»
Ci sono frasi che feriscono, che pesano come macigni. Perché annientano, togliendo autostima, autonomia, forza di decidere, relegandoci ai margini della società. I pregiudizi nascono da qui. È arrivato il momento di dire basta. E non solo, perché è l’8 marzo oggi. È tempo di ribellarsi contro le parole sbagliate. Perché la libertà delle donne comincia dal linguaggio, dalla capacità di combattere gli stereotipi. Cominciando a smettere di pronunciarli.
Mie care lettrici vorrei dirvi di non aspettare l’8 marzo per pensare alla mimosa o qualsiasi altro fiore. Fallo oggi e sempre. Pensa soprattutto a chi ve la dona o a chi avreste voluto che lo facesse. Non lasciate che quel giallo acceso vi incanti: deve anche parlare. Ogni singolo pallino. Deve parlarvi di rispetto, di dolcezza, di comprensione. Deve parlarvi di stupore, di abbracci, di sincerità. Deve parlarvi bene anche quando ci sono un sacco di nervi in sospeso; perchè si litiga, certo che si litiga ma è necessario saperlo fare. Deve avere il cuore buono perchè i cuori buoni restono e capiscono, affrontano e discutono. Deve essere responsabile. Deve permettervi di crescere e deve farlo insieme a te, Se così non fosse è un fiore che non sa di niente, è una persona di poco valore.
Cara donna, ricorda porti il cuore oltre solo se non ignori, se impari ad osservare la vita non solo dal tuo punto di vista. Cresciamo se ci nutriamo di sapere, se alimentiamo la nostra curiosità, se esploriamo senza paura del cambiamento e del nuovo noi che incontreremo esplorando durante questo viaggio pazzesco chiamato vita.