Niente Imu e Tari sugli immobili oggetto di rigenerazione urbana. È quanto prevede il testo unificato di ddl sulla Rigenerazione urbana depositato in Commissione Ambiente del Senato.
l testo prevede una serie di incentivi durante il periodo dei lavori di riqualificazione e, “al fine di promuovere il riutilizzo del patrimonio immobiliare esistente” e la sua “maggiore efficienza, sicurezza e sostenibilità”, stabilisce anche che i Comuni possano alzare le aliquote Imu su “unità immobiliari” o “edifici inutilizzati o incompiuti da oltre cinque anni”. Lo stesso potranno fare le Regioni con l’addizionale Irpef fino a massimo lo 0,2%.
“Ai trasferimenti di immobili nei confronti dei soggetti che attuano interventi di rigenerazione urbana di iniziativa pubblica o di iniziativa privata, – si legge ancora – si applicano le imposte di registro, ipotecaria e catastale nella misura fissa di euro 200 ciascuna”.
“Il solo pensare ad aumenti di tassazione in una fase di crisi come quella che stiamo vivendo lascia senza parole. Ritenere, poi, che aggravare la già altissima imposizione sugli immobili sia la strada per promuoverne la riqualificazione, significa ignorare la realtà. Si tratta di previsioni inaccettabili, per nulla compensate da parziali e temporanee riduzioni d’imposta in caso di interventi”. Lo afferma il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, commentando il testo di ddl sulla rigenerazione urbana che prevede per i Comuni la possibilità di aumentare le aliquote Imu sugli immobili inutilizzati.
ANSA