Bridget Jones non è solo un simpatico film da vedere in questi giorni di lockdown, ma una vera e propria sindrome da combattere.
Si sa con il Covid tutti noi siamo stati costretti a rinchiuderci in casa e questo sicuramente ha influito sui rapporti sociali. Sono venute a mancare le cene e gli aperitivi con gli amici, le serate in discoteca; tutte possibili occasioni di incontro.
Con l’arrivo dell’estate pensavamo di esserci lasciati il peggio alle spalle, e invece siamo ripiombati nuovamente nell’incubo lockdown. C’è comunque da premettere che non per tutti trovare un partner, con cui trascorrere il resto della propria vita è una priorità, ma per molti in realtà lo è.
Sono proprio loro a soffrire della “Sindrome di Bridget Jones”, la protagonista dell’omonimo film che, per pur di non restare single a vita, accettava di impegnarsi in infinite relazioni, la maggior parte delle quali con uomini sbagliati. Questa paura effettivamente, la vivono soprattutto le donne tra i 30 e i 40 anni, anche a causa di una visione della società che vede nel matrimonio o nei figli, quei momenti di massima realizzazione personale. Ovvio non c’è nulla di male se questo è un desiderio personale, ma il problema si presenta quando questo desiderio si trasforma in una vera e propria ossessione.
Chi soffre di questa “sindrome” suddivide il mondo in due gruppi: chi è in coppia e chi non lo è, e considera i primi felici e realizzati, mentre i secondi solo dei poveri falliti. Questa ovviamente rappresenta non solo una visione estremamente distorta della realtà, ma spinge le donne a commettere una scelta assai sbagliata. Qual è questa scelta? Accontentarsi di chiunque, proprio come la protagonista del film che ho citato prima.
Accontentarsi non è mai giusto, che sia in amicizia, sul lavoro, ma soprattutto in amore. Affiancarsi ad un soggetto che non ci dà il massimo, che non ci ama e supporta come dovrebbe, solo per non essere sole, ma che vita è? Si arriva ai 40 anni e non si ha un compagno, ma si ha un lavoro appagante, una famiglia, amici speciali; cosa ci sarebbe di sbagliato in tutto questo? Siamo nel 2021, penso sia giunto il momento di smetterla col considerare un uomo di 40 anni lo “scapolo d’oro” della situazione, e una donna della stessa età la “povera zitella” che non è stata capace di trovare un partner.
Il proverbio “meglio soli che male accompagnati”, non dice niente? Una buona dose di autostima e, al momento, tanta pazienza e tutto andrà come ci si aspettava. E se così non fosse? Pazienza! Sicuramente ognuno di noi ha realizzato nel suo piccolo qualcosa di cui andar fieri, e grazie alla quale sentirsi appagato. Quindi iniziamo col dire addio alla cara Bridget Jones e ai suoi simpatici pigiamoni, e quando questo Covid sarà finalmente distrutto, torniamo a riappropriarci delle nostre vite senza ansie e paranoie varie ed eventuali. Indossiamo un bel vestito, il nostro rossetto preferito e godiamoci una bella cena con gli amici di sempre, e non solo con lo scopo di trovare il “principe azzurro“.