Dal 15 giugno arriverà in Europa il passaporto vaccinale per il Covid-19, un certificato digitale o cartaceo non obbligatorio che indicherà il vaccino ricevuto, la guarigione dalla malattia e la presenza di anticorpi.
Chi ha ricevuto il vaccino contro il coronavirus potrebbe usare il documento per salire in aereo, viaggiare con maggiore facilità, partecipare ad un evento “di massa” e riprendere più agevolmente una vita “normale”.
Il capo della task force Ue per i vaccini Thierry Breton ha affermato che chi non disporrà di questo determinato passaporto, sarà sottoposto ad un test antigenico rapido, il quale ovviamente dovrà risultare negativo al Covid-19. L’obiettivo è quello di “ritrovare la capacità di convivere senza essere un rischio” e “avere la capacità di riaprire” le attività, ha detto il commissario europeo.
Ovviamente il tutto dovrà essere accompagnato da una campagna vaccinale abbastanza rapida, affinché il 70% della popolazione europea sia sottoposto a vaccino entro la fine dell’estate.
Anche l’amministrazione Biden, come già sta facendo l’Ue, sta lavorando alla messa a punto di un passaporto vaccinale che consenta agli americani di dimostrare che sono stati vaccinati e di aver sviluppato gli anticorpi.
Tale certificato sarà gratuito e disponibile sotto forma di app per il cellulare, ovviamente chi non ha uno smartphone potrà invece stampare il documento.
Chi vorrà viaggiare o partecipare ad un qualsiasi altro evento, spiega Biden, potrà mostrare il codice Qr simile a quello di un biglietto d’aereo che compare sull’app il quale verrà poi scannerizzato.
Questo pare particolarmente promettente affinché si possa tornare alla normalità in estate, tanto che un numero crescente di aziende, dalla società di crociere a quelle sportive, hanno già reso noto che richiederanno una prova di vaccinazione prima di aprire le porte.
Non mancano però gli ostacoli che l’amministrazione americana si sta trovando ad affrontare, riguardo principalmente la privacy. La domanda più frequente è: “a gestire i dati saranno le aziende private o lo Stato?”. Ma uno dei maggior problemi che la Casa Bianca riscontra è invece quello relativo alle numerose iniziative simili in atto. Ad esempio la certificazione vaccinale a cui lavora l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), il progetto del Vaccination Credential Initiative che insieme a Microsoft e oltre 200 organizzazioni sta lavorando affinché le informazioni sui vaccini vengano classificate in modo omogeneo, e il pass digitale ideato dalla società informatica Ibm che New York ha inaugurato negli scorsi giorni.
Anche il Giappone si appresta a introdurre un certificato digitale per i cittadini che sono stati vaccinati contro il coronavirus, per consentire una graduale ripresa del trasporto aereo a livello globale. Così come avviene per l’Ue e per gli Stati Uniti il passaporto potrà essere scaricato tramite un’app sul cellulare e facilmente accessibile per i controlli ai check in degli imbarchi aerei e nel settore alberghiero.
Grazie a quest’iniziativa si avrà un impatto abbastanza positivo sul turismo, con una conseguente riattivazione dei flussi verso l’Italia così come negli altri paesi. Secondo i dati di Bankitalia, il nostro paese ha subito un buco di circa 27 miliardi nelle spese dei viaggiatori dall’estero che sono crollate del 61% nel 2020 rispetto all’anno precedente, toccando il minimo da almeno venti anni.