Economia e Welfare

Quando si può annullare o sospendere un finanziamento (e quando è meglio di no)

Si può annullare o sospendere un finanziamento? Un quesito quanto mai di attualità, soprattutto alla luce della situazione attuale, con migliaia di famiglie che fanno fatica ad arrivare a fine mese, a causa delle conseguenze dell’emergenza sanitaria sull’economia e sul mondo del lavoro.

Una domanda arrivata sempre più con frequenza allo sportello Banche dell’Unione Nazionale Consumatori, che si occupa di aiutare i consumatori nelle pratiche che riguardano i finanziamenti. A confermarlo a Today è l’avvocato Valentina Greco: ”Sì, arrivano tante richieste sulla possibilità di annullare o sospendere un finanziamento. Anche le pagine del nostro sito che trattano questi temi sono sempre tra le più visisite, ma dall’inizio della pandemia, lo scorso marzo, le domande sono diventate molto frequenti, soprattutto nel primo periodo”.

È possibile annullare un finanziamento?

Ebbene sì, è possibile annullare un finanziamento, ma soltanto in alcuni casi. Infatti, le richieste che arrivano all’Unc sono le più disparate: ”C’è chi non riceve il servizio per il quale ha stipulato un contratto, – spiega il legale – chi ha ricevuto un prodotto difettoso, rotto o mai consegnato e, purtroppo, c’è anche chi non riesce a sostenere la spesa a causa della crisi economica”.In alcuni di questi casi i consumatori rischiano il danno, di non poter usufruire del servizio desiderato, e la beffa, di dover continuare a pagare.

Come annullare o sospendere il finanziamento

Una delle modalità con cui si può risolvere una problematica relativa ad un finanziamento è la conciliazione Assofin con le società finanziarie: una procedura di risoluzione stragiudiziale delle controversie tra consumatori ed intermediari bancari/finanziari, alternativa al Giudice e all’Arbitro Bancario Finanziario e può essere esperita in relazione a problematiche inerenti i prestiti personali, i prestiti finalizzati (come l’acquisto di auto o elettrodomestici) e le carte di credito.

La procedura, che può durare anche più di 90 giorni, parte in caso di mancata risposta (o risposta non soddisfacecnte) all’invio di un reclamo alla società finanziamento. Dopo aver trovato un accordo, il cliente è libero di accettare la proposta o di rivolgersi al giudice.

Finanziamenti, i casi in cui si può ottenere l’annullamento

Ma quali sono i casi in cui gli annullamenti vanno a buon fine? A spiegarlo è il legale Valentina Greco: ”Quando il contratto è accessorio all’acquisto, come la televisione comprata con un finanziamento stipulato direttamente nel punto vendita è molto più semplice ottenere l’annullamento, così come nei casi in cui il servizio pagato dal consumatore non viene più erogato”.

Tuttavia, superati i 14 giorni del diritto di recesso entro i quali si può annullare senza problemi il finanziamento, è necessario fornire una spiegazione per richiedere l’annullamento. Se la motivazione è un prodotto non funzionante o un servizio che non viene più erogato, portare a buon fine l’annullamento sarà più semplice. Purtroppo, non lo è altrettanto nei casi delle persone in crisi: ”Per loro è quasi impossible interrompere il finanziamento – spiega Valentina Greco – anche se in alcuni casi proviamo a chiedere anche una sospensione”.

Ma attenzione, proprio in merito alla sospensione del finanziamento, c’è un particolare tutt’altro che piccolo che l’avvocato ha voluto precisare: ”Quando si parla di sospensione del finanziamento per un dato periodo di tempo, ad essere sospesa è soltanto la rata, ma non gli interessi, che invece il consumatore deve continuare a pagare”. Una casistica in cui chi chiede di sospendere il finanziamento per un rischia poi di dover pagare di più una volta terminato il periodo di sospensione: ”Il vantaggio con la sospensione non c’è – aggiunge – ma in casi estremi in cui non ci sono entrate può diventare un’opzione praticabile”.

Ma ci sono dei costi per richiederla sospensione del finanziamenti? No, fatta eccezione per i casi più eclatanti: ”Come detto prima, in caso di sospensione si continuano a pagare gli interessi, mentre per l’annullamento, se la ragione è legittima, il consumatore viene rimborsato anche delle rate precedentemente erogate. Tuttavia, in caso di cause molto complicate, che richiedono l’impiego di specialisti, è possibile che ci siano delle ulteriori spese da sostenere”.

Today.it

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