Dati alla mano, la campagna vaccinale anti-Covid in Italia e in Europa potrà continuare come previsto, nonostante l’ennesimo colpo di scena della sospensione di Johnson & Johnson negli Usa. Intanto l’Ema fa sapere che “sta indagando su tutti i casi segnalati” riguardo al vaccino J&J: “Emetteremo una raccomandazione la prossima settimana”. La Danimarca sospende definitivamente l’uso di AstraZeneca.
Autorità Usa rinviano decisione su J&J: servono altri dati. Potrebbe essere necessario attendere la prossima settimana anche negli Usa per la decisione sulla ripresa delle vaccinazioni con il siero Johnson & Johnson, dopo lo stop cautelativo di martedì delle autorità regolatorie americane. Un gruppo di esperti del Centers for Disease Control and Prevention ritiene necessario infatti avere ulteriori dati e ha così rinviato la decisione. Gli esperti si riuniranno nel giro di 7-10 giorni, secondo i media Usa.
Sette milioni di dosi Pfizer extra entra fine giugno. La fornitura aggiuntiva di Pfizer-Biontech per l’Italia invierà 7 milioni di dosi in più entro fine giugno, permettendo di completare l’immunizzazione totale o parziale di anziani e categorie più fragili. Intanto sono arrivate 1,5 milioni di dosi Pfizer già programmate e nell’arco di 24 ore saranno distribuite alle Regioni.
La campagna vaccinale in Italia. La campagna vaccinale al momento si sta concentrando su over 80 e 70-79enni, le fasce d’età della stragrande maggioranza dei decessi, i primi al 76% con almeno una dose, i secondi al 27%, secondo i dati del ministero della Salute. L’accelerazione tanto attesa nell’immunizzazione degli anziani è palese in Lombardia, che fino al 12 aprile aveva vaccinato 58mila settantenni e dal 12 al 14, in soli tre giorni, ne ha raggiunti praticamente altrettanti (su un totale di un milione).
La media delle vaccinazioni in Italia resta nell’ultima settimana di 277mila al giorno, quelle che le forniture finora previste permettono, lontane dalle 500mila programmate e di nuovo rilanciate come obiettivo in un incontro tra Figliuolo e la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo).
In Lombardia il 15% rifiuta AstraZeneca. Dalla Lombardia, l’epicentro della pandemia in Italia, vengono però anche numeri ancora preoccupanti sulla psicosi da AstraZeneca. Il direttore generale del Welfare regionale, Giovanni Pavesi, denuncia un 15% di rifiuti del prodotto anglo-svedese. La vicepresidente della Regione Letizia Moratti lo smentisce: “E’ solo il 5%”. Ma una percentuale analoga a quella fornita da Pavesi l’aveva stimata giorni fa il componente del Comitato tecnico scientifico lombardo Carlo Signorelli.
Per AstraZeneca allo studio il “modello Basilicata”. Per AstraZeneca si valuta il “modello Basilicata”, che ha permesso per tre giorni ai cittadini tra i 60 e i 79 anni di farselo iniettare senza prenotazione, con un certo successo numerico, e anche qualche assembramento, a Potenza e a Matera. Da lunedì prossimo i medici di famiglia lucani lo useranno in via esclusiva per i propri assistiti di 70-79 anni.
La Danimarca blocca l’uso di AstraZeneca. Intanto la Danimarca ha deciso di non utilizzare più AstraZeneca nella sua campagna di vaccinazioni contro il Covid a causa dei suoi “rari” ma comunque “gravi” effetti collaterali. Nonostante le posizioni espresse dall’Ema e dall’Oms a favore dell’utilizzo del farmaco anglo-svedese, “la campagna di vaccinazione in Danimarca continuerà senza”, ha spiegato il direttore dell’Agenzia nazionale per la salute, Soren Brostrom. Il gruppo anglo-svedese ha fatto sapere di aver preso atto della misura danese, aggiungendo di voler continuare a collaborare “con le autorità di regolamentazione e le autorità locali al fine di fornire tutti i dati disponibili utili alle loro decisioni”.
Tgcom 24