‘’La criminalità organizzata è un parassita che si aggrappa a un organismo sano e che cerca di rubarne le risorse. Nei periodi d’emergenza la criminalità organizzata ha già dimostrato di saper operare seguendo i suoi fini di accaparramento delle risorse a danno della comunità. Ecco come la criminalità organizzata sfrutta l’emergenza del post-terremoto dell’Irpinia dell’80 dove Cutolo e la sua organizzazione diventa una delle più potenti del pianeta. Allora oggi, la prospettiva di correre questo rischio in una situazione d’emergenza è una prospettiva reale e dobbiamo far di tutto per prevenire questo rischio.’’
Queste le parole di Catello Maresca, ospite assieme a Samuele Ciambriello a ‘’La Riflessione’’, programma che tratta di politica, cultura, economia e società su Tele A, presentato da Simona Pisano e nato da un’idea di Michele Cutolo, in onda il mercoledì alle 21,15 su Tele A (canale 18 del digitale terrestre).
Il docente universitartio e garante campano dei detenuti risponde così al magistrato Maresca.
‘’Durante gli anni 80-90, la Camorra non era l’antistato, ma era dentro lo Stato, dentro le istituzioni. Adesso sta per arrivare un allarme che riguarda i fondi forniti dall’Unione Europea, ma questo allarme non è tanto un ‘esiste la camorra’, ma di come è necessario mettere in campo i giusti controlli per la prevenzione. La parola legalità non basta, c’è la responsabilità del singolo cittadino in gioco. Con una politica pulita, la malavita non può passare attraverso gli anticorpi che ci sono. Battersi per ciò che è giusto è importante, e qui mi ricollego alle carceri, poiché ai detenuti deve essere privata la libertà, ma non la dignità. La funzione del carcere dovrebbe essere di rieducare, ma purtroppo l’80% di chi esce, ci ritorna. Inseriamo più figure sociali, per aiutare i detenuti. Questi interventi di fuoriuscita dalla malavita aiutano a rendere più sicure le nostre città.”
E poi continua con un discorso riguardo i vaccini nelle carceri.
‘’ i detenuti devono essere vaccinati, poiché e sia un loro diritto che un loro dovere nonché un obbligo morale. Il carcere non è una discarica sociale, per quanto questo venga visto come una soluzione semplice da parte dei politici’’.
Viene preso in considerazione il caso dell’ergastolo ostativo, e qui si esprime il magistratoMaresca: “è triste dirlo, la rieducazione ha fallito, ma questa è la realtà. Lo scopo del carcere è anche quello di reinserire all’interno della società. Io ho la mia idea sull’ergastolo e reputo sia l’architrave della legislazione antimafia perché l’articolo 27 della Costituzione dice che la pena deve tendere alla rieducazione, ma ci sono casi in cui questi non sono interessati a essere rieducati. Bisogna quindi elaborare una riflessione per trovare una soluzione migliore dell’ergastolo.”
Ciambriello si ricollega a questo discorso e dice la sua: “io ho letto gli atti dei costituenti sull’articolo 27, e qui veniva detto che la rieducazione va effettuata nel caso in cui il detenuto vuole farsi aiutare. I magistrati devono tenere in considerazione che è necessaria la presenza di luoghi alternativi al carcere. A volte fa più rumore aiutarne uno che tenerne chiusi 100 dentro, poiché a marcire dentro nasce la vendetta.”
A concludere è l’avvocato Cutolo che paragona l’Italia all’America, paese dove per facilitare la reintegrazione di un ex carcerato viene utilizzato il braccialetto elettronico.
‘’Io sono positivo alla magistratura di sorveglianza. La sorveglianza non deve sorvegliare il detenuto, ma il suo percorso di reintegrazione. Lo scopo della rieducazione non è solo di far comprendere il torto commesso, ma di far capire che c’è una strada alternativa al crimine. I braccialetti sono un investimento significativo, ma non ci sono i fondi per sostenere questa iniziativa. Queste le parole di Maresca e poi continua Ciambriello anche sulla questione DAP: “le idee, i valori e i progetti, camminano con le gambe degli uomini. Riguardo queste iniziative le questure devono intervenire, bisogna accelerare i tempi!”
La trasmissione andrà in onda alle 21:15 domani mercoledì su Tele A(canale 18 del digitale terrestre.)
A cura di Federica Chiapparelli e Loris Lo Masto