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Arresti di ex terroristi a Parigi: intervengono Segio e Ciambriello

“Gli arresti odierni avvenuti a Parigi di persone anziane, in alcuni casi gravemente malate come Giorgio Pietrostefani, a quasi mezzo secolo di distanza dai fatti per i quali sono stati condannati sono l’effetto del diritto alla vendetta”. Lo dichiara Sergio Segio, ex esponente di Prima Linea che ha scontato 22 anni di carcere per i delitti commessi negli ‘Anni di piombo’ e da anni ormai con il Gruppo Abele impegnato nel sociale, in seguito ai sette arresti avvenuti oggi a Parigi nei confronti di ex membri delle Brigate Rosse, dell’organizzazione Nuclei armati per contropotere territoriale e di Lotta Continua.

Una reazione simile ha caratterizzato Samuele Ciambriello, Garante campano delle persone private della libertà personale: “Il periodo dei cosiddetti Anni di Piombo è stato un periodo con morti su più fronti e dalle doppie verità. Le vittime meritano rispetto, non l’instaurazione del diritto alla vendetta. La persecuzione dei vinti continua anche mettendo sotto i piedi trattati internazionali e dettami costituzionali”. Proprio Ciambriello durante quel periodo promosse la cooperativa L’Agorà con detenuti politici ristretti nel carcere di Bellizzi Irpino.

“Un periodo quello cosiddetto degli ‘Anni di piombo’ non passato alla storia se lo si continua a trattare come cronaca, inseguendo ai quattro angoli del mondo uno sparuto gruppetto di persone anziane, e da decenni pur faticosamente integrate, affinché non la facciano franca. Protagonisti di ”un periodo cupo e insanguinato per il quale le ferite personali di chi è stato direttamente o indirettamente colpito esigono rispetto e considerazione, ma che non devono e non possono trasformarsi in vendetta, come sta avvenendo”, ha aggiunto Segio, che ha poi concluso: “Non potendosi pensare che le autorità francesi non abbiano ricevuto, se non la sollecitazione, il placet di quelle italiane mi tocca fare una profonda autocritica circa il fatto di aver salutato come un’iniezione di speranza per l’umanizzazione delle condizioni di detenzione e per i diritti dei detenuti la nomina di Marta Cartabia a ministro della Giustizia. In tutt’evidenza mi ero sbagliato”.

Ciambriello ha poi così concluso: ” Su richiesta del ministro precedente, ma dopo una ulteriore sollecitazione della ministra della giustizia Marta​ Cartabia, in Francia hanno arrestato sette persone anziane accusate 40 anni fa di terrorismo. L’ipocrisia di una costituzionalista italiana grida vittoria! Va fatto un discorso sulla necessità del carcere per soggetti anziani e che comunque non hanno più commesso reati da tempo e che si sono da tempo riabilitati, reinseriti in contesti democratici e lavorativi! Ma questo va fatto per tutti, condannati politici e non.”

 

A cura di Giusy Santella

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