Si fa strada l’ipotesi di suicidio nelle indagini sulla morte di Grazia Severino, studentessa che oggi avrebbe compiuto 24 anni, trovata in fin di vita ieri pomeriggio a Pompei, nel vialetto che porta ai garage di un edificio in via Carlo Alberto.
La giovane, in cura da uno psichiatra, non sarebbe stata assidua nell’assumere i farmaci, e così avrebbe sofferto di sbalzi d’umore. La salma è sotto sequestro in attesa dell’autopsia e le indagini continuano.
A lanciare l’allarme è un uomo che stava andando a prendere la propria auto nel garage. Sul posto intervengono i soccorritori del 118, che portano la ragazza al pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia. La prima relazione dei sanitari fa pensare a un brutale episodio di violenza a sfondo sessuale. Il pm Antonio Barba della Procura di Torre Annunziata, con i carabinieri, dispone ispezioni e ricerche in tutto il palazzo a Pompei. Al quarto piano dell’edificio, sul pianerottolo dove è aperta una finestra, viene ritrovata la borsa della ragazza , e poi di un paio di forbici. Intanto i racconti dei familiari e degli amici della vittima, che abitava con i genitori poco distante, in via Plinio, cominciano a delineare un possibile scenario di solitudine e malattia mentale. Una prima ispezione del medico legale indica la presenza sul corpo di atti di autolesionismo avvenuti con delle forbici e fratture compatibili con una caduta.
Con le forbici, che avrebbe acquistato la mattina, la ragazza si sarebbe inferta dei tagli all’addome, non profondi da cagionarle la morte, ma tali da far pensare a un’aggressione a coltellate; trovato aperto il portone del palazzo, sarebbe salita al quarto piano, tentando di togliersi la vita con le lame e poi lanciandosi nel vuoto. La morte sarebbe avvenuta per un’emorragia dovuta alla caduta.
Una testimone ha raccontato di aver visto una ragazza piena di sangue correre su per le scale del palazzo. Si era pensato ad un inseguimento ma questa ipotesi non trova al momento alcun riscontro investigativo.
Skytg 24