L’annoso problema della Piccola Pesca artigianale delle nostre coste è quello di poter certificare in modo inoppugnabile l’origine del pescato, per renderlo distinguibile da quello proveniente da altre aree marine, interne od estere.
Da tale presupposto è nato il Progetto TRUST, finanziato con i Fondi FEAMP Campania, a valere della misura sull’innovazione sostenibile nella pesca.
I risultati del progetto, promosso dal Dipartimento di Veterinaria dell’Università Federico II in partnership con la Farzati Tech srl di Casalvelino e il CNR-IBBR di Portici, sono stati presentati all’Innovation Village 2021, il più importante evento annuale del Mezzogiorno sul tema dell’innovazione sostenibile.
TRUST è nato per collaudare, nella filiera della piccola pesca locale, i più avanzati strumenti di tracciabilità in campo agroalimentare, quali la biofingerprint e la blockchain, tra loro integrati. In particolare, attraverso la tecnologia “BluDev”, di proprietà della Farzati Tech, che è un ecosistema tecnologico composto da diverse componenti (Data Center, Sistemi di Intelligenza Artificiale, Blockchain), necessarie a realizzare un sistema digitale per la gestione della tracciabilità e rintracciabilità, è possibile creare dei modelli di riferimento univoci capaci di definire l’origine, la caratterizzazione e la tipizzazione di un prodotto, consentendo in qualsiasi stadio della supply-chain di distinguerlo da un altro stabilendone la provenienza.
In effetti, il sistema tecnologico ideato parte già dall’imbarcazione di pesca, attraverso l’installazione del dispositivo “BluBoard”, un micro-elaboratore in grado, per ogni sessione di pesca, di rilevare la geolocalizzazione, i parametri dell’acqua, l’identificazione delle cassette con il pescato, ed altre informazioni che vengono inviate in tempo reale al BluDev, avviando così il sistema di tracciabilità, reso univoco e inviolabile attraverso la gestione dei dati in blockchain.
Il sistema tecnologico impiegato sulle imbarcazioni e il BluDev hanno consentito di caratterizzare e tipizzare le alici e gli sgombri, le specie ittiche prese in considerazione, pescati sia nelle acque costiere del Cilento che del Mar Adriatico, distinguendoli attraverso le diverse impronte digitali rilevate, che vengono poi registrate in blockchain per renderle immodificabili.
L’uso di strumenti intelligenti, come anche un semplice smartphone, consente, agli operatori lungo la filiera, ma anche al consumatore finale, di poter verificare in pochi secondi l’origine reale del prodotto.