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Il nuovo allenatore del Napoli, Cassano: “Con De Laurentiis Spalletti dura 3 minuti”

Massimiliano Allegri. Luciano Spalletti. E Simone Inzaghi quale terza opzione. Il Napoli in corsa per la Champions League ha ristretto la rosa degli allenatori a due, tre nomi al massimo. Accantonate le piste più suggestive, quelle nel solco della scelta che portò a Sarri (Italiano, Juric, De Zerbi), il presidente, Aurelio De Laurentiis, s’è concentrato ha concluso il casting. Il sogno, non da oggi, è avere in azzurro l’ex allenatore della Juventus che avrebbe voluto con sé già diversi anni fa, prima che arrivasse Rafa Benitez. Un altro toscano dopo Mazzarri, che pure ha lasciato un ottimo ricordo coinciso con il periodo d’oro dei tre tenori (Cavani, Hamsik, Lavezzi).

Gattuso, con il quale ha sancito una sorta di armistizio fino al termine della stagione, non rientra nei piani futuri. Nemmeno la (possibile) qualificazione in Coppa, chiudere tra le prime quattro posizioni o il gradimento espresso da buona parte della rosa, sembrano poter cambiare un finale già scritto. Il passo nel girone di ritorno è da scudetto, alimenta rimpianti. Il motore è salito di giri quando Osimhen è tornato in rosa e in forma, riprendendosi quel posto in attacco che l’investimento fatto nell’estate scorsa e l’acume della dirigenza gli aveva cucito addosso. “Sarà un Napoli Osimheniano”, aveva affermato AdL: è così, peccato solo si sia intravisto troppo tardi. Patron e tecnico, che avevano iniziato il percorso all’insegna di annunci da set come “signori e signori, ecco Ringhio Starr”, si diranno addio dopo aver consumato la luna di fiele.

Finirà tutto a margine di un rapporto che s’è incrinato fino a spezzarsi nei mesi più caldi del campionato, tra gennaio e febbraio, quando la squadra ha rischiato di sfaldarsi non per rivoluzioni interne (perché a differenza di Ancelotti è sempre stata dalla parte del tecnico) ma per la sequenza di risultati, infortuni e assenza da Covid (fattori, questi ultimi due, comuni a molte altre società di Serie A anche con incidenza maggiore rispetto agli azzurri) che ne hanno rallentato la marcia.

Chi arriverà al suo posto? Il ballottaggio al momento è tra il toscano dell’entroterra, che nel tempo durante il quale è rimasto senza panchina s’è dedicato al buon vino e alla coltivazione della vigna, è quello di mare, che la Juve rimpiange e il Real accarezza. Perché non dare (ancora) una chance a Ringhio? Secondo Cassano è impossibile convincerlo a cambiare idea e mette nel mirino il presidente, De Laurentiis.

Se conosco Rino, è finita – le parole dell’ex calciatore barese -. Il Napoli ha fatto un ottimo girone di ritorno e Rino un lavoro eccezionale. Gattuso ha valorizzato Lozano, Zielinski. Insigne ha fatto la sua miglior stagione, Fabian Ruiz si sta riprendendo. Adesso voglio vedere chi sceglierà la società Napoli. Dicono Spalletti. Se un po’ lo conosco, considerate le dichiarazioni di De Laurentiis, dura tre minuti.

Fanpage.it

 

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