Meno di 6mila casi, terapie intensive e numero di vittime in discesa (93, per la prima volta da mesi). Potrebbe essere un lunedì di svolta: alla luce di questi dati la cabina di regia del governo in programma potrebbe posticipare il coprifuoco e rivedere le restrizioni. In Puglia intanto si prepara un test per la riapertura delle discoteche. In 2mila con il green pass entreranno in un locale a Gallipoli e, a fine serata, si sottoporranno a un nuovo tampone.
Per ora si procederà seguendo la linea della gradualità e della prudenza, come ripetuto più volte dal premier Mario Draghi.
Il “tagliando” al decreto in vigore dovrebbe dunque portare ad un nuovo provvedimento che sarà operativo dal 24 maggio e che riscriverà tutta una serie di regole e restrizioni. La prima è, appunto, quella che riguarda il coprifuoco: l’indicazione era di posticiparlo alle 23 ma non è escluso che possa essere portato fino a mezzanotte visto il pressing del centrodestra e delle Regioni. Un nuovo check verrà fatto poi all’inizio di giugno e potrebbe essere quella l’occasione per cancellarlo definitivamente. “E’ realistico ipotizzare – sostiene il ministro degli Affari Regionali Mariastella Gelmini – che nelle prossime settimane verrà rivisto”. Ma il vertice tra i capigruppo della maggioranza si occuperà anche di altro visto che, lo ribadisce il capogruppo di Forza Italia alla Camera Roberto Occhiuto, il centrodestra continua a chiedere “aperture vere” per tutti i settori, soprattutto quelli che ancora non hanno una data per poter ripartire.
Salvini fa ancora pressing sull’esecutivo: “Ci aspettiamo riaperture e ripartenza, lavoro e libertà, all’aperto e al chiuso, di giorno e di sera”. Il governo dovrebbe dunque decidere anche la riapertura dei centri commerciali nei fine settimana (il 22 o il 29 maggio), quella delle piscine al chiuso, che potrebbe essere il 1 giugno assieme alle palestre, e la ripresa del settore dei matrimoni. La data potrebbe essere attorno al 15 giugno e non è escluso che il wedding sia la prima attività nella quale sperimentare il green pass, le certificazioni che già consentono di spostarsi tra Regione di colore diverso.
Chi vuole partecipare ad un banchetto dovrà avere il certificato di vaccinazione, di avvenuta guarigione o un tampone negativo effettuato 48 ore prima della cerimonia. Non dovrebbe cambiare nulla, invece, per quanto riguarda la data dei ristoranti al chiuso: potranno riaprire a partire dal 1 giugno; è possibile che il governo decida di consentire l’attività anche la sera mentre al momento il decreto fissa l’apertura dalle 5 alle 18. Se sarà probabilmente superato il divieto di consumare al bancone del bar, non dovrebbe essere modificata la data per la ripartenza delle fiere (15 giugno), dei congressi e dei parchi tematici (1 luglio). Questo perché il governo, ha ribadito il presidente del Consiglio superiore di Sanità e coordinatore del Cts Franco Locatelli, vuole comunque avere una fotografia piena degli effetti delle riaperture del 26 aprile, che si avrà solo a partire dal monitoraggio di venerdì prossimo. Una nuova verifica verrà fatta all’inizio di giugno anche per questi settori.
Mascherine all’aperto. Potrebbe essere sempre quello il momento per l’esecutivo per affrontare un altro tema, quello dell’utilizzo della mascherina all’aperto. Al momento, ha detto chiaro Locatelli, “è troppo presto per rimuoverla, oggi la scelta non è ipotizzabile”. Ma, ha aggiunto, “verrà il momento in cui potremmo abbandonarla”. La decisione non sarà all’inizio di giugno, ma non è affatto escluso che con l’arrivo dell’estate, quando la metà della popolazione sarà vaccinata almeno con una dose, l’esecutivo possa fare questa scelta.
Tgcom 24