Non è più premier da qualche mese, ma l’appeal che Giuseppe Conte sulla popolazione sembra non essere stato scalfito dal tempo lontano dai riflettori. Il leader in pectore del Movimento 5 Stelle è giunto nel centro di Napoli per sostenere la candidatura di Gaetano Manfredi a sindaco. E’ stato accolto da una folla talmente entusiasta da mettere un po’ in ombra l’ex rettore della Federico II. Presenti anche Luigi Di Maio e Roberto Fico, che hanno scelto la via del silenzio.
Conte ha subito sottolineato l’impegno delle forze di sinistra per redigere il Patto per Napoli, conditio sine qua non per la discesa in campo di Manfredi: “Un patto che noi rivendichiamo – ha affermato l’ex premier – ma che deve essere accolto anche dalle altre forze politiche. Chi vuole bene a questa città lo dimostri ora, servono dei passaggi fondamentali del Parlamento perché Napoli venga salvata dai suoi debiti”.
Napoli sta annegando nella sua stessa crisi economica: “Questo debito – ha commentato Manfredi – non consente la governabilità della città. Il dissesto delle partecipate di riflette sulla mancanza dei servizi, senza considerare che il Consiglio non riesce neanche a sbrigare l’ordinaria amministrazione”. Gli ha fatto immediatamente eco Conte: “Il nostro impegno per Napoli non è estemporaneo e legato alle elezioni. I miei Governi hanno fatto molto per il Sud. Per esempio, nessuno prima aveva tagliato il costo del lavoro. Il nostro progetto è ancora più importante perché si inserisce nel Pnrr, Piano nazionale ripresa e resilienza, che prevede 100 miliardi di investimenti per il Meridione. Per spendere questi soldi serve un’amministrazione serie e competente. Siamo nella perla del Mediterraneo e ci sono tutte le possibilità per recuperare il ruolo che le spetta”.
Giuseppe Conte sorvola sui dissidenti 5 Stelle che non hanno accettato la candidatura di Manfredi e che minacciano di candidarsi autonomamente alle prossime Comunali: “Nessuno mi ha chiamato per manifestare dissenso – ha dissimulato il leader grillino – ma credo che sia anche normale che non tutti siano d’accordo. Quello che posso dire è che quando si è presentata la possibilità di candidare Gaetano Manfredi la convergenza è stata totale. E da Napoli parte un grande laboratorio che potrà essere esportato in tutto il Paese. Voglio essere chiaro, però, non sono un sostenitore delle forzature e non vivrò come un problema il fatto che in alcune città Pd e Movimento correranno separati”.
La giornata di Conte e Manfredi è proseguita nella pizzeria da Michele a Forcella e nel mercato della Pignasecca.
Napoli Today