Portici. Troppo pochi per formare una classe seconda, e la scuola Carlo Levi di Portici (Na) ha chiesto ad alunni e alle famiglie di trovare alternative.
Durante il primo anno, a detta dei genitori degli alunni, la classe formata da solo 8 alunni non ha avuto problemi e anzi, il corpo docente aveva rassicurato le famiglie degli studenti facendo presente che dato il numero esiguo avrebbero lavorato meglio rispetto ad una classe numerosa.
Eppure, in data 03 agosto 2021 la scuola invia una mail ai genitori in cui avvisa che la classe non può formarsi in quanto il CSA: Ufficio scolastico territoriale di Napoli, non ha dato l’organico di diritto, e quindi invita gli alunni a passare su un altro indirizzo della scuola, oppure chiedere il nulla osta per cambiare istituto.
In merito alla questione interviene una madre di uno degli alunni rimasti senza classe, che ricostruisce passo dopo passo l’intera vicenda.
“A giugno la scuola ci comunica in via informale che il CSA non aveva concesso l’organico di fatto per quella classe- afferma una delle madri degli alunni– così assieme ad un gruppo di mamme decidiamo di fare tappa all’ufficio scolastico, ma non ci hanno ricevuto.
Scriviamo, quindi, una mail PEC indirizzata all’ufficio scolastico regionale e provinciale e alla scuola, e alleghiamo un’istanza a firma di tutti i genitori in cui chiediamo il motivo di questa cancellazione, facendo presente che durante il precedente anno scolastico 8 alunni bastavano per formare una classe.
Ed ora? Cosa è cambiato?
Non abbiamo mai avuto risposta e pensavamo fosse tutto rientrato, e invece- precisa poi la madre di uno degli studenti- faccio presente che questo indirizzo di scienze applicate ha la particolarità, per i primi due anni, di fare 2 ore in più a settimana, in cui i ragazzi fanno una seconda lingua straniera: spagnolo oltre all’inglese.
Questa particolarità della seconda lingua per il biennio è certificata anche nel PTOF della scuola, pertanto all’atto dell’iscrizione gli studenti hanno scelto questa scuola e non altre sul territorio per questa particolarità.
Inoltre, esiste anche un’aggravante: le scuole del territorio vesuviano munite di sezioni di scienze applicate, in tempo di covid-19 e già di fatto stracolme, non accetterebbero mai 8 alunni e quindi non solo i ragazzi sarebbero costretti a cambiare docenti, ma anche compagni di classe, particolare che arrecherebbe negativi riscontri psicologici in età adolescenziale a quest’ultimi.
Noi genitori saremmo costretti a ricomprare tutti i libri in quanto, in genere, valgono per il biennio.”
La madre chiarisce poi un altro punto essenziale della vicenda: “Durante l’anno scolastico ci sono state altre iscrizioni e i ragazzi sono arrivati ad esserne 12, ma tra richieste di rispostamenti e bocciature sono ritornati, in data odierna, agosto 2021, ad essere gli 8 che hanno iniziato.
Quindi, noi genitori e i ragazzi, che non solo non si vogliono separare, ma vogliono fare il liceo e le stesse materie iniziate lo scorso anno, compreso lo spagnolo, ci chiediamo e chiediamo al CSA: Perché lo scorso anno ci ha concesso di cominciare con 8 e per l’anno scolastico 2021/2022 invece no?
8 erano e 8 sono ancora oggi- conclude poi la madre di uno degli studenti– diversamente non doveva accettare la classe nemmeno lo scorso anno!
Almeno gli studenti avrebbero conosciuto direttamente altri amici e professori, e noi genitori non avremmo affrontato la spesa dei libri, cosa non da poco, e che in questo momento sarebbero inutili per il nuovo e ipotetico percorso scolastico.”