Kabul è nelle mani dei talebani che ieri sera hanno annunciato la rinascita dell’Emirato Islamico. Gli estremisti sono entrati nel palazzo presidenziale abbandonato da Ashraf Ghani: la capitale è caduta dopo una giornata di Ferragosto convulsa e drammatica, segnando il ritorno dell’Afghanistan nelle mani dei jihadisti.
I portavoce talebani continuano a promettere moderazione, ma Kabul è nel caos con le strade completamente bloccate per la popolazione in fuga. Il punto più delicato è l’aeroporto internazionale dove migliaia di persone hanno preso d’assalto le piste nel tentativo di unirsi ai diplomatici e civili occidentali in fuga con i voli organizzati dalle loro ambasciate.
Ahmad Massoud, figlio del comandante Ahmed Shah Massoud assassinato nel 2001 da Al Qaeda, ha invitato i suoi compatrioti ad unirsi a lui nella resistenza ai talebani che stanno prendendo il potere in Afghanistan. Lo ha fatto dalle pagine della rivista francese La Règle du jeu, fondata dallo scrittore Bernard-Henri Lévy. “Con i miei compagni d’armi daremo il sangue. Insieme a tutti gli afghani liberi che rifiutano la schiavitù e che invito a unirsi a me nella nostra roccaforte del Panjshir, l’ultima regione libera del nostro paese morente”. Nella rubrica Massoud sostiene che “non tutto è perduto”.
Secondo la rappresentanza diplomatica di Mosca in Afghanistan, il presidente Ashraf Ghani sarebbe fuggito con quattro auto e un elicottero pieno di soldi. Lo riferisce l’agenzia Ria Novosti. Erano talmente tanti che ne avrebbe lasciati un po’ in città. Ghani ieri è fuggito dalla capitale per l’Uzbekistan (presumibilmente), lasciando il palazzo presidenziale e il Paese in mano ai talebani.In serata ha diffuso un messaggio su Facebook in cui spiega le ragione della fuga: “Non volevo creare ulteriori spargimenti di sangue”.
Nikita Ishchenko, portavoce dell’ambasciata russa a Kabul: ” Quattro macchine presidenziali erano piene di soldi. Hanno provato a metterne un po’ sull’elicottero. Tutto non entrava. Hanno dovuto abbandonare somme ingenti di denaro sulla pista dell’aeroporto”. “Mi auguro che il governo non sia fuggito con soldi dello Stato. Quello che è rimasto verrà usato come budget dal nuovo governo”, ha commentato alla radio russa, l’inviato speciale in Afghanista, Zamir Kabulov.
Domani riunione d’emergenza dei ministri Esteri Ue
Ci sarà domani una riunione dei ministri degli Esteri Ue sull’Afghanistan. “In seguito agli ultimi sviluppi in Afghanistan – scrive l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell – e dopo intensi colloqui con gli Stati membri nei giorni passati, ho deciso di convocare per domani una riunione di emergenza dei ministri degli Esteri dell’Ue”.
Emergency a Kabul: “Presto contatti con i talebani”
“Abbiamo buone aspettative sul futuro: i talebani stanno prendendo il posto dei leader governativi sia nella micro che nella macro gestione dei vari settori. Non ci sono stati episodi di resistenza al loro ingresso in città e ci aspettiamo un miglioramento della situazione nei prossimi giorni. Speriamo di avere presto contatti con i nuovi leader, questa mattina si è presentato all’ospedale un nuovo esponente del distretto di polizia locale. I talebani ci conoscono da 20 anni e ci aspettiamo che ci lascino continuare a lavorare”. Così Alberto Zanin, coordinatore medico del Centro per vittime di guerra di Emergency a Kabul.
Kandahar in mano ai talebani: cade l’aeroporto
Era l’ultima roccaforte del governo afghano. I talebani hanno rilasciato un comunicato in cui annunciano la conquista dell’aeroporto di Kandahar, L’assedio dei ribelli durava da tre giorni e nelle ultime ore è arrivata la resa definitiva.
Migliaia in fuga. Panico all’aeroporto di Kabul: almeno 5 morti
Sono almeno 5 le vittime del caos all’aeroporto della capitale mentre centinaia di persone tentavano di entrare con la forza a bordo di un aereo in partenza da Kabul. Un testimone ha detto a Reuters di aver visto i corpi di cinque persone trasportate da un veicolo. Un altro ha detto che non è chiaro se le vittime siano state uccise da colpi di arma da fuoco o da una fuga precipitosa. Le truppe statunitensi, che sono a capo dell’aeroporto, ieri hanno sparato in aria per disperdere la folla. Migliaia di persone si sono messe in strada, a piedi o in auto, alla ricerca di una via di fuga. Centinaia di afghani hanno raggiunto la Porta dell’Amicizia nella città di Chaman, al confine tra Afghanistan e Pakistan.
Mosca vede i talebani. Le reazioni internazionali
I talebani hanno già messo in sicurezza il perimetro esterno dell’ambasciata russa a Kabul. Lo ha detto l’inviato presidenziale russo per l’Afghanistan Zamir Kabulov. “Il nostro ambasciatore è in contatto con i rappresentanti della leadership talebana. Domani, come mi ha detto proprio dieci minuti fa, incontrerà il coordinatore della leadership talebana per garantire la sicurezza, compresa la nostra ambasciata”, ha sottolineato.
Pechino “rispetta desideri e scelte del popolo afghano”. La guerra, dice la portavoce del ministero degli Esteri, Hua Chunying, “dura da oltre 40 anni: fermarla e raggiungere la pace non è solo la voce unanime degli oltre 30 milioni di afghani, ma anche l’aspettativa comune di comunità internazionale e Paesi regionali”. La Cina ha voluto sottolineare le parole della leadership talebana: “Hanno affermato che la guerra è finita e che negozieranno un governo islamico aperto e inclusivo, oltre a intraprendere azioni responsabili per garantire la sicurezza di cittadini afghani e missioni straniere”.
Il Regno Unito sta comunicando con i talebani tramite una Paese terzo del Medio Oriente. Lo ha detto il ministro della Difesa britannico, Ben Wallace, durante un’intervista all’emittente televisiva “Sky News”, spiegando che l’obiettivo è ottenere rassicurazioni sulla sicurezza dei cittadini britannici e afghani che l’Occidente sta aiutando a fuggire.
“La sconfitta Usa è un’opportunità di pace”. Lo ha detto il presidente dell’Iran, Ebrahim Raisi. “La sconfitta dell’esercito degli
Stati Uniti e il suo ritiro dall’Afghanistan devono essere utilizzati come un’opportunità per rilanciare la pace e la sicurezza nel Paese in modo definitivo”. Teheran farà ogni sforzo per garantire la stabilità nel Paese, che oggi rappresenta la priorità. Come Paese vicino e fraterno, l’Iran invita tutti i gruppi afgani a fare il possibile per il raggiungimento di un compromesso nazionale”.
I talebani: “La guerra è finita. Ora governo inclusivo”
Il leader talebano portavoce dei negoziatori a Doha in Qatar, Mohammad Naeem, lo ha detto in un’intervista con Al Jazeera: i talebani non vogliono vivere in isolamento e a breve sarà pubblico il nuovo governo e le sue regole. Il gruppo, sostiene Naeem, rispetta i diritti delle donne e delle minoranze e la libertà di espressione all’interno della legge della sharia.
Nessun pericolo per gli stranieri, sostengono. Ieri, in un tweet: “Assicuriamo a tutte le ambasciate, missioni diplomatiche, istituzioni e cittadini stranieri a Kabul, che non vi è alcun pericolo per loro”. Un nuovo governo talebano includerà anche afghani non talebani, ha detto alla Cnn il portavoce dei talebani Sohail Shaheen. Secondo il portavoce degli studenti coranici sarebbe “prematuro” in questo momento dire chi saranno i nuovi membri dell’esecutivo, ma, ha aggiunto, ci saranno “figure note”. “Quando diciamo un governo islamico inclusivo afghano significa che anche altri afghani partecipano al governo”, ha affermato.
Alla domanda se i talebani chiederanno all’attuale esercito e polizia afghani di unirsi alle forze di sicurezza talebane, Shaheen ha detto che a tutti coloro che consegneranno le armi e si uniranno alle forze talebane sarà concessa l’amnistia e che le loro vite e le loro proprietà saranno al sicuro. Ha aggiunto che i loro nomi sono in un registro e che sarebbero stati usati come forza di “riserva” e richiamati secondo necessità.
Italiani attesi a Fiumicino nel pomeriggio
Il volo con 70 italiani e afghani arriverà alle 14,30 a Fiumicino. L’Italia ha evacuato l’ambasciata ed è partito il piano di evacuazione di diplomatici e cittadini. Nella notte è iniziato un ponte aereo per l’evacuazione di tutti i collaboratori afghani dei ministeri di Difesa ed Esteri. Per l’Italia l’annuncio è arrivato dopo le 23 dal ministro degli Esteri, Luigi Di Maio: “In questo momento il volo dell’aeronautica militare con a bordo i nostri connazionali è partito da Kabul”. Di Maio ha aggiunto che altri voli continueranno a decollare dalla capitale nei prossimi giorni, che un presidio diplomatico resterà in aeroporto: “La situazione è tragica, non abbandoneremo gli afghani”, ha concluso.
L’appello di 60 Paesi: “Aiutate e favorite evacuazione del Paese”
Tutti i cittadini afghani e internazionali attualmente in Afghanistan che lo desiderano devono essere aiutati a lasciare il Paese in sicurezza e gli aeroporti devono rimanere aperti. È l’appello sottoscritto da oltre 60 Paesi tra i quali, Usa, Australia, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Corea, Qatar, Gran Bretagna. In un comunicato congiunto i governi richiamano alla responsabilità “tutti coloro che sono in posizione di potere e autorità affinchè vengano protette le vite umane e le proprietà e per il ripristino immediate della sicurezza e dell’ordine civile”. Nel comunicato si aggiunge che “gli afghani hanno il diritto di vivere in sicurezza e dignità e la comunità interazionale deve essere pronta ad assisterli”.
Kabul è nelle mani dei talebani che ieri sera hanno annunciato la rinascita dell’Emirato Islamico. Gli estremisti sono entrati nel palazzo presidenziale abbandonato da Ashraf Ghani: la capitale è caduta dopo una giornata di Ferragosto convulsa e drammatica, segnando il ritorno dell’Afghanistan nelle mani dei jihadisti.
I portavoce talebani continuano a promettere moderazione, ma Kabul è nel caos con le strade completamente bloccate per la popolazione in fuga. Il punto più delicato è l’aeroporto internazionale dove migliaia di persone hanno preso d’assalto le piste nel tentativo di unirsi ai diplomatici e civili occidentali in fuga con i voli organizzati dalle loro ambasciate.