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“Mala-Movida” a Napoli: proposta di coprifuoco per bar e ristoranti

La movida a Napoli rappresenta, oggi più che mai, un vero e proprio problema: sia per i cittadini che abitano nei territori napoletani maggiormente frequentati dai giovani, sia per il degrado in cui versano questi luoghi a seguito di bagordi incontrollati.

Proprio per questo, in uno dei vertici tra la neo amministrazione comunale guidata da Gaetano Manfredi e parte dei presidenti delle dieci Municipalità, è stata avanzata la proposta di chiudere bar e ristoranti alle ore 23 dal lunedì al giovedì. Mentre dal venerdì alla domenica alle 2 di notte. Questa proposta, come era prevedibile, non ha accolto il benestare dei gestori delle attività commerciali coinvolte.

Il presidente Fipe-Confcommercio Campania Massimo Di Porzio sull’argomento ha dichiarato:
“L’obbligo di chiusura alle 23 di bar e ristoranti durante la settimana produrrebbe un disastro per le imprese e per il Turismo, senza risolvere in alcun modo il problema della mala-movida. Questo provvedimento colpirebbe indiscriminatamente tutti i bar ed i ristoranti: non solo quelli legati alla movida, proprio nel momento in cui stanno faticosamente recuperando le enormi perdite dovute al Covid ed alle limitazioni di questi ultimi due anni. Sarebbe anche un danno gravissimo per il turismo: come possiamo giustificare agli occhi dei turisti una città, caso unico in Italia, che si autoimpone il coprifuoco alle 23? È come se ci mettessimo da soli, autolesionisticamente, in zona gialla“.

Il provvedimento sarebbe stato pensato anche per limitare il consumo di alcolici tra i ragazzi, anche giovanissimi. Ma, come sottolineato da Porzio, “chiudere prima i locali non scoraggia i ragazzi dal consumo di alcol per strada e dagli schiamazzi”. Non ha esitato, infatti, a ricordare che quando c’era l’obbligo di chiusura alle 22 (causa Covid) i giovani si assembravano indisturbati per strada per bere e fare rumore. Quindi un “coprifuoco” non riuscirebbe, secondo Porzio, ad evitare che la movida sfrenata continui a prendere piede.

“Siamo pienamente disponibile a ragionare in maniera seria sulla regolamentazione degli orari e su una disciplina più rigorosa delle nuove aperture, sull’inasprimento delle sanzioni a carico degli esercizi che non rispettano le regole, e perciò chiediamo agli assessori De Iesu ed Armato di riceverci con urgenza. Abbiamo proposte precise ed immediatamente realizzabili da sottoporgli, ivi compreso un codice di autoregolamentazione per gli esercenti che potrebbe essere di grande aiuto per isolare chi non rispetta le regole. Evitiamo di farci del male da soli con proposte farebbero solo danno alla città ed a imprese e lavoratori già massacrati dall’emergenza Covid”, ha inoltre aggiunto il presidente Fipe-Confcommercio Campania.

Nei prossimi giorni è previsto un nuovo incontro con i gestori dei locali coinvolti e i comitati dei residenti. L’obiettivo della nuova amministrazione è trovare un piano per la movida che possa mettere assieme la domanda di svago e divertimento di giovani e turisti, ma anche scongiurare il verificarsi di episodi di violenza e l’abuso di alcol e droghe da parte soprattutto dei più giovani.

A cura di Vincenza Volpe

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