Cultura

Aversa, si è svolto il convegno Il volta Alla volta delle “Prevenzione della violenza giovanile per le strade

Sono intervenuti relatori di notevole spessore professionale tra essi: Prof.ssa Avv. Simona Sessa Dirigente scolastico ISIS “A.Volta” di Aversa, il Vicecomandante del Commissariato di Aversa, Dott.ssa Maria Chiara BACCA, l’Ispettore della Polizia di Stato Dott.ssa Tommasina Maione ed un intervento magistrale della Prof.ssa Mara ROMANO dell’Università Pontificia dell’Italia Meridionale, C.E. Università degli Studi di Napoli Federico I, Università Europea. Roma.

L’incontro è stato molto apprezzato dalle personalità ed alunni intervenuti, in particolare questi ultimi sono stati molto attenti ai temi trattati , in particolare è stato molto apprezzato l’intrevento della Prof.ssa Romano:

Negli ultimi anni, in particolare, è andato crescendo l’allarme per la commissione di reati da parte di gruppi di minorenni, talvolta attuati con modalità particolarmente efferate, tali da destare turbamento nella società civile. E ciò, almeno in apparenza, si manifesta in maniera trasversale alla classe sociale e al contesto familiare di appartenenza, come se le cause del malessere emergenti da tali atti rappresentassero un bagaglio comune a tutti i giovani. In realtà, come è stato rilevato di recente, la giustizia minorile costituisce un terreno particolarmente fertile in grado di recepire sia gli studi delle neuroscienze cognitive, Una delle scoperte scientifiche di maggior interesse, in grado di influenzare sensibilmente anche il mondo del diritto, è certamente quella dei neuroni specchio. Attraverso gli studi sui neuroni effettuati da una equipe di ricercatori dell’Università di Parma, infatti, si è accertato che osservare gli altri provare un’emozione (di gioia o dolore, di felicità o tristezza) non è una esperienza così diversa dal provare un’emozione in prima persona ( emulazione)

I Neuroni Specchio, che alcune teorie psicologiche avevano già anticipato, rappresentano la base neurale dell’empatia e ricoprono un ruolo fondamentale nell’apprendimento per imitazione. A livello esperienziale noi effettuiamo atti motori anche quando vediamo qualcun altro eseguirli poiché nel nostro cervello si attivano gli stessi neuroni motori. Un meccanismo identico si attiva anche quando osserviamo le emozioni altrui, in pratica simuliamo lo stato d’animo di una persona che non vediamo ma che sentiamo ridere, piangere o urlare dal dolore. Da ultimo, i neuroni specchio si attivano anche per atti motori che vengono uditi. Ad esempio, se sento aprire una lattina di una bibita in una stanza accanto alla mia dove non vedo l’autore di quell’atto motorio, i miei neuroni specchio si attivano come se stessi compiendo io stesso quell’atto.

Nel caso del minore autore di reato, ci si imbatte nella emulazione e cosiddetta immaturità mentale, Tra le varie fasi della crescita di un individuo, l’adolescenza, secondo gli studi di psicopatologia forense, è la più complessa Non è un caso, infatti, che la maggior parte dei minori che commettono reati siano adolescenti.

Pertanto è in questo momento di profonde trasformazioni strutturali e funzionali del sistema nervoso, che si verificano durante la crescita accompagnate da variazioni ormonali e biologiche, stimoli culturali e psicosociali. I fenomeni neurobiologici dell’adolescente sono associati a cambiamenti nella sfera cognitiva ed emotiva,

Comprenderlo, e sapere che i giovani vivono in una terra di mezzo tra lo sviluppo delle reti emotive e quelle del giudizio, può essere d’aiuto ai genitori, agli insegnanti, agli psicologi e agli adolescenti stessi. Comportamenti come la propensione al rischio, la ricerca di sensazioni forti e il distacco dai genitori per rivolgersi ai compagni non sono segno di problemi cognitivi o emotivi, ma il naturale risultato dello sviluppo cerebrale, parte di ciò che serve ai giovani per imparare a muoversi in un mondo complesso.

Capire tutto questo può aiutare gli adulti a decidere quando intervenire   Ma altri comportamenti esplorativi o aggressivi potrebbero essere segnali di allarme. Quindi bisogna separare i comportamenti insoliti ma appropriati all’età da quelli che potrebbero indicare una particolare problematica o patologia La consapevolezza potrebbe aiutare a ridurre dipendenze da sostanze, malattie sessualmente trasmesse, incidenti stradali, gravidanze indesiderate, omicidi, depressione e suicidi tra gli adolescenti.

Sono pochi i genitori che si sorprenderebbero nel sentire che il cervello di un sedicenne è diverso da quello di un bambino di otto anni, ma non è semplice identificare queste differenze in maniera scientifica

La puberta, inoltre, oggi tende a iniziare prima, incrementando gli ormoni quando la corteccia prefrontale ancora meno matura. Sotto molti altri punti di vista, l’adolescenza e it periodo pin sano della vita umana. II sistema immunitario, la resistenza al cancro, la tolleranza al caldo e al freddo e altri tratti raggiungono it massimo splendore. Nonostante la resistenza fisica, tuttavia,  la morte sono da duecento a trecento volte piu frequent negli adolescenti autostradali, la causa principale di morte, rendono conto di almeno meta delle vittime tra gli adolescenti  L’omicidio e it suicidio sono, rispettivamente, la seconda e la terza causa. Anche le gravidanze indesiderate, le malattie sessualmente trasmissibili e i comporta-menti penalmente illeciti sono prevalenti  portando con se un pe-sante fardello di conseguenze per tutta la vita.

Prevenzione Prevenzione Che cosa possono fare a questo riguardo i medici, i genitori, gli insegnanti e gli stessi adolescenti La plasti-city suggerisce inoltre che il dialogo tra genitori e ragazzi su temi come liberty e responsabilità può influenzare lo sviluppo delle giovani menti. Gli educatori dovrebbero mettere alla prova il cervello degli adolescenti con questi compiti, allenarne la plasticity a fare ciò che richiede l’era digitale.

Basti pensare alla Capacity intrinseca degli adolescenti di adattarsi pone alcune domande sull’impatto di uno dei cambiamenti ambientali più grandi della storia: la rivoluzione digitale, the ha influenzato profondamente il  modo in cui gli adolescenti imparano, giocano e interagiscono. L’informazione e disponibile in Quantity voluminose, ma la quality varia in maniera significativa. L’abilità del futuro non sara ricordare i fatti ma valutare in maniera critica una vasta mole di dati, distinguere ll segnale dal rumore, sintetizzare i contenuti e applicare la sintesi alla soluzione di un problema nel mondo reale.

La società potrebbe prestare maggiore attenzione allo sviluppo delle passioni, della creativity e delle ability che caratte-rizzano l’unicità del periodo di sviluppo adolescenziale. La societa dovrebbe inoltre rendersi conto the l’adolescenza e un pun-to di svolta, the può, portare a una vita di cittadinanza pacifica o di aggressività o, in casi rari, di estremismo. In tutte le culture gli adolescenti sono i soggetti pin vulnera-bili al reclutamento di milizie e terroristi, ma sono anche quelli  the possono essere più  influenzati a seguire una carriera come Insegnanti o ingegneri. Una maggiore compren-sione del cervello degli adolescenti potrebbe aiutare giudici e giurie a raggiungere un verdetto nei processi penali. Proprio con riferimento all’indagine personologica, inoltre, si ritiene che tecniche neuroscientifiche, come quelle di brain imaging e i test di genetica comportamentale, possano offrire al giudice elementi di valutazione scientificamente apprezzabili per svolgere al meglio la loro complessa funzione giudicante.

Le applicazioni di metodi neuroscientifici, inoltre, negli ultimi anni, stanno avendo una valenza sempre più forte sul trattamento rieducativo del minore autore di un reato. Le considerazioni fin qui svolte inducono a riflettere sulla tenuta del nostro sistema penale minorile. Infatti, se dal punto di vista processuale il minore è tutelato da tutta una serie di misure atte alla sua rieducazione e risocializzazione, dal punto di vista squisitamente sostanziale, il Legislatore non ha tenuto conto a sufficienza del fatto che il cervello degli adolescenti risponde a logiche neurobiologiche proprie e del tutto diverse da quelle degli adulti. Si ritiene giusto, quindi, come è stato proposto, di (ri)cominciare a parlare di un codice penale ad hoc per i minorenni L’obiettivo finale è quello di mettere le neuroscienze “a servizio” di un progetto di intervento più ampio in grado di produrre cambiamenti significativi, migliorando sensibilmente le condizioni di vita degli adolescenti devianti. Per gli adolescenti, queste nuove prospettive sulle neuroscienze dell’adolescenza potrebbero essere un incoraggiamento a mettere alla prova it proprio cervello rispetto al tipo di ability nelle quali vorranno eccellere nella vita. Hanno tra le mani la meravigliosa opportunity di poter plasmare la loro identity e ottimizzare it loro cervello secondo le proprie scelte, per un futuro ricco di informazioni radicalmente diverso dalle vite odierne dei loro genitori.”

Tutti sono rimasti entusiasti dei vari interventi ed in particolare della parte espositiva delle armi  bianche che gli operatori della Polizia di Stato ha ben illustrato.

 

 

A cura di: Raffaele Fattopace

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