Coldiretti ha presentato al Forum Agroalimentare a Roma la black list dei cibi più pericolosi che mangiamo, anche quotidianamente. In Italia oltre otto allarmi alimentari su dieci sono scattati a causa di cibi pericolosi provenienti dall’estero. Inviate ben 297 notifiche all’Unione Europea solo nel 2020.
La Coldiretti a questo proposito ha dichiarato:
“Un’emergenza quindi che non riguarda solo i Paesi in via di sviluppo ma che, per effetto della globalizzazione degli scambi e della competizione al ribasso sui prezzi, si estende anche a quelli più ricchi. I pericoli maggiori sono venuti dai semi di sesamo dell’India, molto di moda nelle insalate salutistiche, a causa della presenza di ossido di etilene, e dalla carne di pollo polacca con la salmonella“.
Non si tratta di quantità trascurabili. Infatti l’Italia ha importato 7 milioni di euro di semi di sesamo dall’India nel 2020 per un totale di quasi 5 milioni di chili. Mentre dalla Polonia sono arrivati ben 14 milioni di chili di carne di pollo per un importo di oltre 20 milioni di euro. Invece, l’importazione di frutta e verdura dalla Turchia ha raggiunto addirittura 416 milioni di euro, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat.
Non sorprende dunque che l’87% degli italiani voglia il divieto di ingresso nei mercati nazionali dei prodotti provenienti da paesi privi di regole sociali, di sicurezza e sanitarie analoghe a quelle italiane e della Ue.
Secondo la stragrande maggioranza dei cittadini è inutile imporre alle imprese italiane leggi sempre più severe se poi si consente ad imprese spregiudicate o a interi settori produttivi di altri paesi senza legislazioni analoghe di invadere il mercato italiano con prezzi stracciati, magari sfruttando il ricorso a lavoro semischiavistico o minorile o, anche, a produzioni senza rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale.
“Occorre garantire che le importazioni di prodotti da paesi terzi rispettino gli stessi standard sociali, sanitari e ambientali delle produzioni italiane ed europee”, afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, nel sottolineare l’importanza che l’Ue assicuri il principio di reciprocità nei rapporti commerciali.
Ecco i cibi da evitare secondo la Coldiretti:
- Semi di sesamo provenienti dall’India a causa della presenza di ossido di etilene;
- Carne di pollo proveniente dalla Polonia per la salmonella;
- Frutta e verdura provenienti dalla Turchia per i pesticidi;
- Pepe nero del Brasile per presenza di aflatossine;
- Fichi secchi della Turchia per aflatossine;
- Arachidi provenienti dagli Usa per aflatossine;
- Pistacchi della Turchia per aflatossine;
- Ostriche della Francia per Norovirus;
- Pistacchi dell’Iran per aflatossine;
- Arachidi provenienti dall’Argentina per aflatossine.