Il 15 novembre si è tenuta a L’Aquila la presentazione de “La legge del terremoto”, film di Alessandro Preziosi.
L’attore, per la prima volta regista, scava nella storia e nelle emozioni del nostro paese riproponendo il terribile terremoto avvenuti in Italia: “Direttamente sono stato coinvolto nel terremoto del 1980 dell’Irpinia, al quale sono sopravvissuto all’età di sette anni. Proprio quell’esperienza ancora oggi è rimasta una ferita difficile da rimarginare”.
Lo scopo del film
Attraverso il film documentario, Preziosi si impegna nel far rivivere quei momenti con un viaggio che parte nel Belìce, poi in Friuli, Assisi, L’Aquila e Amatrice, tutti territori fortemente colpiti da sismi.
”Ma ogni tragico episodio della nostra esistenza richiede un cambiamento, un tentativo di ricominciare da capo o di ricostruire ciò che è andato perso. Dove era come era?”, ha dichiarato il regista, esponendo lo scopo del film: ricostruire e ricominciare.
Oltre a narrare le vicende storiche e le catastrofi, nell’opera ci sono documenti d’archivio e testimonianze straordinarie come quella di Erri De Luca, Vittorio Sgarbi, Pierluigi Bersani, Angelo Borrelli ed altri.
Dopo la grande accoglienza alla Festa del Cinema di Roma l’anno scorso, il film, distribuito da Luce Cinecittà, prevederà un tour con la presenza dello stesso Preziosi partendo da L’Aquila, epicentro del terremoto nel 2009, passando poi per Roma, Napoli, Avellino, Milano, Firenze ed altre città.
L’Aquila Film Festival
La prima tappa sarà anche sede de L’Aquila Film Festival 2021, dal 29 al 4 dicembre.
Ha dichiarato infatti Federico Vittorini, direttore artistico dell’evento: “Mi piacerebbe che la nuova L’Aquila che sta rinascendo dal dopo terremoto avesse un profilo europeo”.
Proseguendo poi: “Una città di provincia con lo sguardo aperto oltre le nostre amate montagne ed anche oltre i confini nazionali. Verso un’Europa giovane che abbia voglia di crescere insieme attraverso reciproci scambi e conoscenza culturale. Mi piacerebbe che il L’Aquila Film Festival contribuisse coinvolgendo giovani artisti europei e facendoli frequentare L’Aquila come casa comune”.