Nonostante la presenza di scienziate e studiose brillanti, il rapporto tra donne e tecnologia non è mai stato facile: ancora oggi persiste il pregiudizio che scienza e tecnologia siano “cose da uomini”.
A tal proposito, Valeria Fascione, assessore delle giunta regionale della Campania, che si occupa di innovazione, ricerca e start up, è intervenuta durante il convegno tenutosi ieri 25 novembre presso il Teatro Cinema Gloria di Pomigliano d’Arco.
“Il mondo scientifico e tecnologico tradizionalmente è sempre sembrato un po’ distante dai percorsi professionali e di conoscenza di tante ragazze. – ha affermato– Per fortuna questa oggi è una dinamica che si sta superando, anche a livello istituzionale. Questo vuol dire che è da tempo che le donne si sono dedicate alle carriere scientifiche e hanno capito con tanti esempi, anche storici, che sono percorsi straordinari e aperti”.
Non a caso, Karen Spärck Jones, che nel 1972 aveva teorizzato il funzionamento dei motori di ricerca, vent’anni prima della nascita del web , dichiarò “L’informatica è troppo importante per essere lasciata agli uomini”. Prima di lei, era stata una donna a sviluppare il software di bordo dell’Apollo 11, che nel 1969 portò l’uomo sulla Luna. Un’altra ancora inventò il primo programma della storia dell’informatica, nel lontanissimo 1843.
Le donne sempre più vicine al mondo tecnologico
“Ci sono tantissime donne che hanno risultati straordinari nel mondo della ricerca e della tecnologia, anche se c’è ancora del lavoro da fare. Anche in questo settore noi stiamo facendo di tutto per promuovere l’avvicinamento, anche degli studenti, al mondo del digitale. Per esempio, organizzando hackathon e momenti in cui le ragazze si avvicinano al mondo del digitale e della programmazione. Sosteniamo, inoltre, le start up e diamo sempre importanza alle compagini in cui sono presenti delle donne e giovani“, ha dichiarato l’assessore.
Ha poi aggiunto: Le donne, e in generale i giovani, fanno parte di categorie fragili che spesso faticano a trovare un impiego. Per questo vanno accompagnate e aiutate nell’inserimento nel mondo del lavoro. E soprattutto nel poter fare ciò che nella vita, dal punto di vista professionale, corrisponde alle loro passioni“.
Pnrr: un valido d’aiuto per la parità di genere
In Italia, il tasso di partecipazione delle donne al lavoro è solo il 53,8 per cento. Molto al di sotto del 67,3 per cento della media europea. Questi problemi sono, purtroppo, ancora più accentuati nel Mezzogiorno, dove il processo di convergenza con le aree più ricche del Paese è ormai fermo. Ciò che preoccupa è anche la scarsa famigliarità con le tecnologie digitali, soprattutto nel settore pubblico. Al fine di porre rimedio a questo deludente andamento, il Pnrr costituisce un’ottima opportunità di sviluppo e crescita.
L’assessore Fascione ha affermato in merito: “Il Pnrr nazionale ha tre obiettivi: assicurare la parità di genere, la presenza di giovani e l’eliminazione del gap nord-sud. Questi sono divari a diversi livelli, ma che vanno combattuti e affiancati con azioni politiche precise”.
Pertanto, è importante garantire l’inclusione delle donne nel settore tecnologico. Soprattutto attraverso azioni mirate nell’ambito dell’istruzione, nelle imprese, nelle istituzioni, con l’obiettivo di promuovere l’acquisizione di competenze e la “riqualificazione” delle donne verso professioni tecnologicamente avanzate.