Deceduto la scorsa notte Salvatore Petrillo, pregiudicato e sorvegliato speciale, ritenuto l’obiettivo della sparatoria avvenuta il 24 novembre sera davanti al Roxy Bar di Arzano. Il 29enne era ricoverato in prognosi riservata da 5 giorni, dopo essere stato raggiunto da diversi colpi nel corso dell’agguato. Dalle indagini è emerso che Petrillo era nipote di Pasquale Cristiano, ritenuto capo del gruppo criminale che ha la sua roccaforte nel rione “167” di Arzano.
Secondo le prime ricostruzioni, ad effettuare la sparatoria sono stati due sicari giovanissimi che sarebbero entrati nel bar sparando all’impazzata sulla folla. Gli investigatori hanno ritrovato una ventina di bossoli sul luogo dell’agguato. Oltre a Petrillo, i feriti sono quattro. Tra questi anche due uomini considerati dagli inquirenti vicini al clan. Si tratterebbe di Vincenzo Pio Merolla (18 anni) e Luigi Casola (39 anni).
La sparatoria, secondo quanto emerso nelle prime ore, sarebbe riconducibile a frizioni tra i vari gruppi della malavita organizzata dell’area a nord di Napoli.
Purtroppo a restare feriti anche due uomini incensurati che non avrebbero nulla a che fare con l’ambiente della mala vita napoletana. I soggetti sarebbero il 36enne incensurato Roberto Lastra, colpito a un piede e ricoverato nell’ospedale di Frattamaggiore, e il 61enne Mario Abate, idraulico di Arzano, trasportato all’Ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli.
Per fortuna nessuno dei 4 è in pericolo di vita.