Economia e Welfare

Myanmar, Aung San Suu Kyi condannata a 4 anni di carcere

Il Nobel per la pace e politica birmana Aung San Suu Kyi condannata da un tribunale del Myanmar a 4 anni di carcere con le accuse di incitamento al dissenso contro i militari e violazione delle misure anti Covid.

La leader deposta dal colpo di Stato dell’1 febbraio “è stata condannata a due anni di reclusione ai sensi della sezione 505(b) e a due anni di reclusione ai sensi della legge sui disastri naturali“, ha detto il portavoce della giunta militare Zaw Min Tun. “Le dure condanne inflitte ad Aung San Suu Kyi sulla base di false accuse sono l’ultimo esempio della volontà dei militari di eliminare ogni opposizione e soffocare le libertà in Birmania“, si evince da Amnesty International.

Condannato anche l’ex presidente Win Myint

Condannato a quattro anni con le stesse accuse l’ex presidente Win Myint. Il portavoce della giunta militare ha precisato: “Affronteranno altre accuse dai luoghi in cui si trovano ora” nella capitale Naypyidaw. La 76enne Suu Kyi è detenuta dal golpe dei generali lo scorso primo febbraio. Rischia, se dovesse essere condannata in via definitiva, decenni di carcere. Tutta la stampa è stata bandita dai processi e di recente ai suoi avvocati è stato impedito di parlare con i giornalisti. Secondo un gruppo di monitoraggio locale, più di 1.300 persone sono state uccise e oltre 10.000 arrestate nella repressione del dissenso seguita al colpo di Stato.

Soldati in auto contro i manifestanti

Intanto nel Paese continuano le manifestazioni contro il golpe di febbraio e una violenta repressione delle proteste. Domenica almeno tre persone sono rimaste ferite durante una dimostrazione pacifica a Yangon, dopo che le forze di sicurezza birmane hanno investito la folla a bordo di una grossa auto. “Hanno aumentato la velocità quando si sono avvicinati ai manifestanti, era come se li volessero investire“, ha affermato un giornalista. Ha proseguita: “Poi i soldati sono saltati fuori dall’auto e hanno iniziato a sparare“. Secondo un altro testimone, uno dei manifestanti, ferito gravemente, è stato portato via in ambulanza insieme ad altri due. I soldati hanno poi iniziato a picchiare tre persone travolte dall’auto. Ha detto un residente 26enne: “I soldati hanno poi puntato le armi contro di noi e hanno ordinato a tutti i presenti di andarsene, quindi siamo stati costretti ad andarcene“. (Skytg24.it)

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