Quale sviluppo per le aree interne? E cosa farà il Partito Democratico per guidare i processi in questa stagione che si presenta cruciale per il futuro dell’Irpinia? Ne discuteranno i circoli PD di Lioni e Sant’Angelo dei Lombardi, il gruppo democratico in Regione Campania e i Giovani Democratici campani nel corso della Festa dell’Unità che si terrà in Alta Irpinia dal 12 al 14 settembre. Una tre giorni ambiziosa che porterà nei due Comuni irpini, accanto a diversi amministratori della zona, dirigenti del partito ed esponenti dell’associazionismo e del mondo sindacale, il deputato Luigi Famiglietti, gli europarlamentari Massimo Paolucci e Andrea Cozzolino, e il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Umberto Del Basso De Caro. Sarà l’occasione per lanciare alle comunità e agli altri partiti un messaggio preciso e di unità: in Alta Irpinia il PD è vivo e può contare su un network politico-istituzionale pronto ad assumere un ruolo di regia nelle sfide del prossimo futuro.
«Ci saranno dibattiti dedicati alla sfida della programmazione europea – spiega la consigliera regionale Rosetta D’Amelio, membro della Direzionale nazionale e animatrice dell’evento – alle opere infrastrutturali, che grazie all’impegno del sottosegretario Del Basso De Caro stanno per partire; alla rappresentanza di genere e a una questione che ci interessa e preoccupa molto: il petrolio. Noi crediamo che per questo territorio, che vanta il più grande bacino idrico del sud e realtà produttive di eccellenza, la partita dello sviluppo debba passare per agroalimentare, turismo e cultura”.
Nel programma anche un approfondimento sul progetto Garanzia Giovani.
«Sì, vogliamo fare un punto sull’argomento. Spiegare a cosa serve e che tipo di sbocchi ha, o se Caldoro e i suoi stanno ancora una volta ingenerando aspettative sbagliate. Anzi, a breve come presidente della commissione Politiche giovanili, assieme alla collega Abate della commissione Trasparenza, interpelleremo l’assessore Nappi e pretenderemo risposte precise nel merito».
Perché la scelta di mettere insieme i circoli PD di due Comuni storicamente “in competizione”?
«Abbiamo pensato potesse essere utile una festa organizzata dai circoli di due paesi contigui, ma con problemi comuni, per dare un segnale netto: lo sviluppo passa per associazionismo e condivisione, ci sarà se ci si occuperà insieme dei servizi e se la programmazione verrà fatta nell’interesse comune».
Lo slogan ‘Adesso l’Irpinia’ si presta almeno a due interpretazioni: quali le motivazioni alla base dell’evento?
«Siamo in una fase delicata, soprattutto per le aree interne dove la crisi è drammatica più che altrove perché ai problemi diffusi si aggiunge quello della desertificazione. Abbiamo però davanti una prospettiva importante: per la prima volta le aree interne saranno presenti nella Programmazione Europea 2014-2020 con una voce specifica.Serve perciò un impegno collettivo che coinvolga i vari livelli del partito, provinciale, regionale, nazionale ed europeo. Non si può pensare di procedere per comparti stagni. Quell’ “Adesso l’Irpinia” vuole significare che non si può più rimandare l’inserimento di questa provincia nell’agenda politica e di governo, ma anche che non siamo più disposti ad accogliere decisioni calate dall’alto, da Napoli o Roma. Vogliamo decidere noi, nelle aree interne, il futuro di questi territori».
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