La nostra Repubblica è in procinto di votare la più alta carica dello Stato italiano. Ad essere votato dal Parlamento in seduta comune, sarà il 13° Presidente della Repubblica Italiana.
Il Presidente della Repubblica è eletto dall’assemblea innanzi richiamata in seduta comune dei componenti della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, con la partecipazione dei delegati eletti dai Consigli regionali. Ogni Consiglio regionale elegge tre delegati in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. La Valle d’Aosta ha un solo delegato
I preparativi fervono, presso i palazzi romani, è al colle di Montecitorio, nella omonima aula inaugurata il 20 novembre 1918, che viene convocato, dal Presidente della Camera dei deputati, il Parlamento in seduta comune. Qui si dispongono ulteriori scranni, si allestiscono i vari luoghi, tutto viene curato nei minimi particolari, nulla viene lasciato al caso, il Palazzo deve essere allestito a dovere.
Un particolare degno di nota è il “transatlantico” corridoio storico di palazzo Montecitorio. Un corridoio, particolarmente lussuoso, che prende il nome del fatto che il suo arredamento richiami quello delle navi transoceaniche.
Chi sono i Grandi elettori? In totale sono 1009, costituiti da 630 deputati, e 321 senatori e 58 delegati dalle regioni compreso i senatori a vita Giorgio Napolitano, presidente emerito della Repubblica, Mario Monti, Elena Cattaneo, Renzo Piano, Carlo Rubbia e Liliana Segre, che prenderanno parte all’elezione del Presidente della Repubblica dal 24 c.m. alle 15.00.
L’aula di Montecitorio, capolavoro dello stile liberty progettata e realizzata dall’architetto palermitano Ernesto Basile, è il luogo dove si riunisce l’assemblea della camera, qui i deputati, nelle loro normali funzioni, discutono, modificano e approvano le proposte di legge, esprimono il voto dal proprio scranno ed esercitano le funzioni di indirizzo e controllo.
E’ proprio in questa aula che si riunisce il parlamento in seduta comune, ed è qui che presta giuramento il Presidente della Repubblica all’indomani della sua elezione. Colpisce la solennità del luogo, l’armonia tra l’anfiteatro dei banchi che degradano con quello della presidenza, le arcate imponenti delle tribune lungo tutto il perimetro della sala e il velario che dona dall’alto grande luminosità all’ambiente.
Il rivestimento in rovere delle pareti è il tipico rosso scuro delle sedute, conferiscono grande eleganza all’emiciclo perfettamente regolare voluto da Basile. Sopra le tribune dove i cittadini possono assistere alle sedute corre ininterrotto il fregio pittorico di Giulio Aristide Sartorio, composto da 50 pannelli in cui sono dipinti la storia del popolo e la civiltà italiana attraverso immagini allegoriche, in particolare sono rappresentate l’Italia trionfante su una quadriga e le cento città italiane che si tengono per mano e offrono le virtù popolari. Grazie alla particolare tecnica pittorica e al gioco di prospettive le figure spiccano nei loro volumi quasi fossero un’auto rilievo come voler assumere maggiore autorevolezza e solennità.
È agevole prevedere che nei luoghi adiacenti quello della votazione, le forze politiche si incontreranno per portare avanti i negoziati propedeutici all’elezione stessa. Per la prima volta nella storia della Repubblica, le operazioni di scrutinio dovranno convivere con l’emergenza sanitaria, disciplinata dagli atti normativi per il suo contenimento.
Il Presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, il 4 gennaio u.s., ha inviato la lettera per convocare il Parlamento in seduta comune: la prima votazione per eleggere il nuovo presidente della Repubblica si terrà il prossimo 24 gennaio, alle 15. L’elezione ha luogo per scrutinio segreto. Nei primi tre scrutini è richiesta la maggioranza di due terzi della assemblea; dal quarto è sufficiente la maggioranza assoluta. Il Presidente e l’Ufficio di Presidenza del Parlamento in seduta comune sono quelli della Camera dei deputati. Quando il Parlamento si riunisce in seduta comune si applica il Regolamento della Camera dei deputati. Il Presidente della Repubblica, prima di assumere le sue funzioni, presta giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi al Parlamento in seduta comune.
Le procedure di votazione, per consuetudine voteranno per prima i senatori, poi i deputati e quindi i delegati regionali.
La «chiama» dei Grandi elettori sarà ripetuta due volte. Ognuno entrerà nelle cabine (dette «catafalchi», usate per la prima volta nel 1992 per assicurare totale segretezza) poste sotto il banco della presidenza e scriverà il nome del candidato che intende votare nella scheda che gli verrà consegnata dal commesso, già timbrata e firmata dal segretario generale di Montecitorio. Quindi, uscito dalla cabina, l’elettore depositerà la scheda, ripiegata in quattro, nell’urna di vimini e raso verde, ribattezzata «l’insalatiera», davanti alla quale c’è un segretario di presidenza.
Un momento particolare è Lo spoglio, verrà eseguito dal presidente della Camera, che legge in Aula i nomi dei candidati uno ad uno ad alta voce. Il conto delle schede viene tenuto dai funzionari della Camera e dai componenti dell’ufficio di presidenza di Montecitorio, che si assumono il compito di scrutatori.
Chi può essere eletto Presidente della Repubblica?
Può essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto cinquanta anni di età e goda dei diritti civili e politici. L’ufficio di Presidente della Repubblica è incompatibile con qualsiasi altra carica. L’assegno e la dotazione del Presidente sono determinati per legge.
Quali sono le principali funzioni del Presidente della Repubblica?
Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale.
Può inviare messaggi alle Camere. Indice le elezioni delle nuove Camere e ne fissa la prima riunione. Autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo. Promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di legge e i regolamenti. Indice il referendum popolare nei casi previsti dalla Costituzione. Nomina, nei casi indicati dalla legge, i funzionari dello Stato. Accredita e riceve i rappresentanti diplomatici, ratifica i trattati internazionali, previa, quando occorra, l’autorizzazione delle Camere. Ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio Supremo di Difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere. Presiede il Consiglio superiore della magistratura. Può concedere grazia e commutare le pene. Conferisce le onorificenze della Repubblica.
La macchina organizzativa è partita, e con essa il la rosa dei nomi ruoteranno intorno alla figura che rappresenterà per la carica più importante della Repubblica Italiana per il prossimo settennato.
In questi giorni molti saranno i nomi che varcheranno le urne da “Presidente ma usciranno senatori”, tra essi sicuramente troverà spazio un nome, uno soltanto, che metterà tutti gli schieramenti d’accordo, un nome che sarà custode della Costituzione, di un patrimonio artistico e culturale pregno di tradizioni uniche al mondo, l’italianità. Ancor più sarà il rappresentante di uno dei Paesi più belli e straordinario al mondo, l’Italia…
A cura di: Raffaele Fattopace