Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, oggi ha giurato per un nuovo settennato da capo dello Stato. Di nuovo il 3 febbraio, esattamente sette anni dopo quel 3 febbraio del 2015 quando per la prima volta Mattarella divenne capo dello Stato.
Dopo l’elezione avvenuta la scorsa settimana, il Parlamento in seduta comune con l’aggiunta dei delegati regionali torna a riunirsi per ascoltare il messaggio che il nuovo – ma anche vecchio – capo dello Stato ha inviato alla nazione. La cerimonia ha avuto inizio alle 15.30 e nel suo messaggio il presidente della Repubblica ha messo al centro il concetto della dignità.
Il discorso di Mattarella
Accolto da un lungo applauso di parlamentari e delegati regionali, Mattarella ha dichiarato:
“Il Parlamento e i rappresentanti delle Regioni hanno preso la loro decisione. E per me una nuova chiamata, inattesa, alla responsabilità a cui tuttavia non posso e non ho inteso sottrarmi. Ritorno dinanzi a questa assemblea, il luogo più alto della volontà popolare. Vi ringrazio per la fiducia che mi avete manifestato chiamandomi per la seconda volta. Adempierò al mio dovere secondo i principi della Costituzione a cui ho cercato di attenermi in ogni momento nei sette anni trascorsi.
Il mio pensiero è rivolto a tutti gli italiani e le italiane, in particolare a quelli più in sofferenza, che si attendono dalle istituzioni sostegno e risposte al loro disagio. Queste attese sarebbero state fortemente compromesse dallo stato di profonda incertezza politica e tensioni le cui conseguenze avrebbero potuto mettere a rischio anche le prospettive di rilancio del Paese. Leggo questa consapevolezza nel voto del Parlamento nei giorni travagliati della scorsa settimana, che sono stati travagliati per tutti, anche per me.
E questa stessa consapevolezza è la ragione del mio sì e sarà al centro dell’assolvimento di questo nuovo mandato. Non possiamo permetterci ritardi né incertezze. La lotta contro il virus non è conclusa, la campagna di vaccinazione ha molto ridotto i rischi e non ci sono consentite disattenzioni”.
L’Europa al centro del discorso di Mattarella
Il capo dello Stato sottolinea l’importanza dell’Europa, sempre più centrale nelle politiche anche italiane. E non dimentica un allarme sulle sfide da affrontare, a partire da quelle, per esempio, del prezzo dell’energia. Sempre senza lasciare mai sullo sfondo il tema della pandemia, più volte richiamato dal capo dello Stato nel suo discorso, con un ringraziamento non solo agli operatori sanitari, ma anche alle forze dell’ordine e ai sindaci.
“Dobbiamo iniziare a costruire, in questi anni, l’Italia del post-emergenza: un’Italia più giusta, più moderna, intensamente legata ai popoli amici che ci attorniano”, sottolinea ancora Mattarella. L’appello del capo dello Stato è quello a evitare il vento dello scontro nel nostro continente, con chiaro riferimento alla crisi ucraina, chiedendo di metter da parte le prove di forza e nella speranza che nessun popolo possa temere aggressioni da altri Paesi.
Ringraziamento a Mario Draghi e focus sulla cultura
Non sono mancati i ringraziamenti a Mario Draghi per aver guidato il governo in questo periodo così delicato. Inoltre, ha ribadito l’importanza di una riflessione sul funzionamento della democrazia:
“Un’autentica democrazia prevede il doveroso rispetto delle regole di discussione, occorre evitare che i problemi trovino soluzione senza l’intervento delle istituzioni a tutela dell’interesse generale; questa eventualità si traduce sempre a vantaggio di chi è in posizione di maggiore forza, anche aggirando il processo democratico. I regimi autoritari e autocratici cercano di apparire più efficienti di quelli democratici, le cui decisioni, basate sul libero consenso e il coinvolgimento sociale, sono più solide ed efficaci. La sfida che si presenta a livello mondiale a salvaguardia della democrazia riguarda tutti”.
Il discorso del capo dello Stato prosegue parlando di cultura: “L’Italia è per antonomasia il paese della bellezza, delle arti, della cultura: la cultura non è superfluo, è un elemento costitutivo dell’identità italiana. Facciamo in modo che questo patrimonio divenga ancor più una risorsa capace di generare conoscenza, ma anche un fattore di sviluppo economico”.
Omaggio a Monica Vitti e David Sassoli
Non manca, nel discorso del presidente della Repubblica rieletto, un omaggio a Monica Vitti. Per poi passare al tema dei giovani e del lavoro, ma anche degli studenti che dovrebbero essere ascoltati, secondo quanto raccomanda Mattarella. “Dignità è azzerare le morti sul lavoro”, aggiunge poi il capo dello Stato parlando di dignità e di parità sociale. Lo fa citando la tragedia del giovane Lorenzo, il ragazzo morto durante l’alternanza scuola-lavoro: “Mai più tragedie come quella”, sottolinea.
La dignità di cui parla Mattarella vuol dire anche “opporsi ad antisemitismo e razzismo”, così come impedire la violenza sulle donne (“piaga profonda e inaccettabile”), ma la dignità che viene interrogata è anche quella delle migrazioni e della difesa del diritto alla vita dei migranti per cui dovremmo “batterci contro la tratta degli esseri umani”.
Mattarella chiude il suo discorso ricordando l’ex presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, deceduto nelle scorse settimane: “La sua testimonianza di uomo mite e coraggioso, sempre aperto al dialogo, è entrata nell’animo dei nostri concittadini”. Ancora richiamando le parole di Sassoli, Mattarella conclude: “Noi, insieme, responsabili del futuro della nostra Repubblica. Viva la Repubblica, viva l’Italia”, sono le ultime parole salutate con un lungo applauso dell’Aula.
(Fonte Money.it)