Un nuovo decreto sulle bollette di “ampia portata”. Il premier Mario Draghi lo ha preannunciato ieri da Genova lanciando un messaggio rassicurante. Non solo il Piano coi fondi europei sosterrà crescita e stabilità del Paese nel medio periodo, ma nel frattempo il governo non “dimentica famiglie e imprese in difficoltà”.
Sta lavorando a un nuovo provvedimento per calmierare gli aumenti di luce e gas che hanno registrato un “boom”, certificato da Arera, nonostante gli interventi messi in campo finora. Il prezzo dell’energia elettrica nei primi tre mesi dell’anno è raddoppiato (+55%) e poco meno ha fatto il gas (+41,8%). Problemi non solo alle attività produttive ma anche ai sindaci, che oggi per protesta “spegneranno” i monumenti e gli uffici pubblici.
Di tutto questo dovrebbe tenere conto il nuovo intervento che potrebbe valere tra i 5 e i 7 miliardi, come ha spiegato la sottosegretaria al Mef Maria Cecilia Guerra. Si parte da circa 4 miliardi che arrivano in parte (per circa 1,5 miliardi) dalla prima mini tassazione degli extra-profitti realizzati dagli impianti a fonti rinnovabili.
Altre risorse dovrebbero arrivare dalla destinazione dell’intero incasso delle aste di Co2 alla riduzione delle bollette, misura che l’Arera invita a rendere “strutturale”. L’autorità per l’energia chiede anche al governo di rivedere in modo stabile gli oneri di sistema, eliminando dalla bolletta quelli che non hanno a che fare “con il sistema energetico”.
Ma la ricerca dei fondi è in corso e il perimetro dell’intervento sarà definito nel dettaglio solo quando si avrà piena certezza delle risorse.
Tutti i partiti, però, restano in pressing. Giuseppe Conte chiede soluzioni “strutturali”. La Lega lamenta in un flash mob alla Camera anche le difficoltà di piscine e impianti sportivi” ed esulta per l’annuncio di Draghi. Enrico Letta insiste che bisogna fare presto per non azzoppare la ripresa, ed elenca tra le proposte del Pd anche quella di aumentare la produzione di gas nazionale.
Per le misure di medio periodo si guarderebbe anche alla revisione degli stoccaggi mentre non si esclude di prevedere aiuti anche per il trimestre in corso per le imprese energivore. Il nuovo decreto-energia dovrebbe arrivare la prossima settimana. Venerdì si dovrebbe chiudere in Consiglio dei ministri sulla riforma del Csm.
Che il caro bollette sia una “mina” sulla strada della ripresa, come ribadisce il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, il governo ne è ben consapevole. Ma non cala la fiducia che l’economia possa superare la congiuntura e mantenere una crescita “sostenuta, equa e sostenibile” che è “il miglior custode della stabilità”, ha detto Draghi.(Skytg24)