Roma, 10. il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, in una dichiarazione diffusa oggi, in occasione del Giorno del ricordo, istituito nel 2004 per non dimenticare le vittime delle foibe e la tragica vicenda degli esuli dall’Istria e dalla Dalmazia, Aafferma «Il ricordo, anche il più doloroso, anche quello che trae origine dal male, può diventare seme di pace e di crescita civile afferma. È un impegno di civiltà conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli istriani, dei fiumani, dei dalmati e degli altri italiani che avevano radici in quelle terre, così ricche di cultura e storia e così macchiate di sangue innocente». Con un chiaro l’invito all’Unione europea a far sì che «la memoria delle oppressioni disumane del passato» diventi «strada del primato della dignità delle persone, nel rispetto delle diversità e dei diritti».
Le celebrazioni odierne vedono a Trieste una commemorazione al Sacrario di Basovizza e la benedizione ai caduti impartita dal vescovo locale, monsignor Giampaolo Crepaldi. A Roma, invece, nel pomeriggio, il Senato ospita una cerimonia alla presenza del Capo dello Stato e del Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi.
Anche il presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, «Il dramma delle foibe è un dramma europeo», sottolineando che «il progetto europeo è stato costruito come manifestazione politica del “Mai più” in risposta agli orrori dei regimi totalitari, con il desiderio di riunire i Paesi democratici nella speranza di un futuro migliore».
Le foibe sono cavità carsiche che costellano il territorio della Venezia Giulia. Al loro interno, si trovano i corpi di numerosi italiani. Secondo le stime, furono almeno diecimila quelli che, tra il 1943 e il 1947, vi furono gettati dai partigiani jugoslavi di Tito.
a cura di: Raffaele Fattopace