Antonio Bassolino è tornato un uomo di partito, partecipando ai lavori della conferenza programmatica della provincia di Napoli che si è aperta alle terme di Agnano. È intervenuto subito dopo la relazione del segretario provinciale Venanzio Carpentieri, riempendo nuovamente una sala che si era svuotata di quei compagni ed amici di partito che, invece, non erano troppo interessati a seguire l’avvicendarsi degli interventi che lo hanno preceduto. È il segno di un partito che, forse, non riesce a legarsi ad alcun leader ed a nessuna posizione, ritornando ad essere affascinato solo dalle parole dell’ex Governatore.
Bassolino ha ripercorso gli ultimi mesi di Napoli e dell’Italia, non mancando stoccate a De Magistris, «Proprio la politica è il limite più grande del sindaco e della sua maggioranza costretta a reggersi sul trasformismo», e parole di apprezzamento per Renzi che «Ha fatto bene a dire al paese la grande malattia dell’immobilismo degli ultimi venti anni».
«Se a Roma si è mossa una speranza a Napoli è la paura che muove l’anima dei cittadini», ha detto Bassolino, ripercorrendo anche gli eventi drammatici che ha vissuto la città nelle ultime settimane. «La crisi della città è la crisi della costituzione civile e la politica è la risorsa che manca di più a Napoli. È una città senza una bussola, senza una meta e chiusa in se stessa. Nonostante questo, non ho mai chiesto le dimissioni del sindaco perché fin quando c’è la maggioranza anche solo numerica deve andare avanti».
Sul tema centrale della convention, la costituzione della Città Metropolitana «Mi auguro che i cittadini comprendano che non è un’istituzione lontana dai loro problemi ma una riforma rilevante per tutti. È l’unica grande area metropolitana d’Italia che scavalca i confini della provincia, portando a ragionare anche con realtà del casertano e del salernitano».
Infine al suo partito ha detto: «Grande compito del PD è di ricostruire ponti e relazioni, di far in modo che non succede più quel che è successo in questi giorni. Dobbiamo fermare questa deriva che comporta rischi e pericoli. Ecco il valore della politica per salvare Napoli. Chiamare a raccolta tutte le forze che possono salvare la città».