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Il Garante Ciambriello in visita presso diverse associazioni dell’area nord di Napoli che si occupano di detenuti: “Le misure alternative vanno promosse ed incrementate”

Il garante dei detenuti della Campania Samuele Ciambriello ha effettuato stamane un tour presso diverse associazioni di volontariato che operano nell’area nord di Napoli a contatto con detenuti che scontano pene alternative al carcere.

La prima visita è stata effettuata presso l’associazione “R(ESISTENZA)“, presieduta da Ciro Corona, che opera a Chiaiano sul fondo rustico “Amato Lamberti”, confiscato alla camorra, nel quale mette in campo progetti di agricoltura a km zero con l’ausilio di volontari che provengono da strutture carcerarie. Attualmente l’associazione ospita 17 detenuti, dei quali 2 donne. Il garante si è inoltre recato presso la sede del centro polifunzionale “Officina delle Culture  Gelsomina Verde” a Scampia,  dove ha incontrato altri detenuti in misura alternativa.

La seconda tappa è stata effettuata presso l’associazione “L’uomo e il legno” di Scampia, presieduta da Vincenzo Vanacore che gestisce all’interno del carcere di Secondigliano un’attività agricola, e qui a Scampia, insieme a diversi volontari e giovani del servizio civile, ospita 18 detenuti in misura alternativa.

Attraverso l’opera che svolgiamo su questo bene confiscato alla camorra proviamo a ridare dignità ed una opportunità lavorativa a quanti hanno voglia di riscattarsi socialmente una volta fuori dal carcere e lottiamo, dando una possibilità a queste persone, realmente contro la camorra“, ha dichiarato il Presidente di R(ESISTENZA) Corona durante la visita del Garante Ciambriello, a cui ha fatto eco Vincenzo Vanacore di “L’uomo e il legno”: “Insieme al Garante stiamo predisponendo una progettualità che porterà all’assegnazione di 30 borse lavoro finalizzate a dare una opportunità lavorativa a quanti vogliano riscattarsi dal carcere“.

C’è bisogno di qualità della pena – ha chiosato Ciambriello durante il tour mattutino – nonché di istituzioni e di una magistratura di sorveglianza che mettano nelle condizioni queste associazioni di poter operare al meglio rispetto ai tanti progetti virtuosi che già hanno in campo, finalizzati al riscatto sociale e lavorativo di chi nella vita ha sbagliato ma che, consapevole degli errori commessi, chiede di poter avere una seconda possibilità“.

In conclusione del tour del Garante ha fatto tappa presso l’associazione “Avog” sita nel rione Don Guanella di Miano, presieduta da Annamaria Aiello, che ospita 17 detenuti in misura alternativa.

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