Il manuale disgnostico e statistico dei distrubi mentali definisce la ludopatia come “comportamento problematico persistente e ricorrente legato al gioco d’azzardo”. Esso viene inserito nella categoria diagnostica dei disturbi ossessivi compulsivi e inquadrato nelle “dipendenze senza sostanze”
Società di scommesse invadono i teleschermi televisivi.Chi ha scelto di fare della TV il regno di azzardi senza freni?Aumentano i poveri,i dipendenti,i tossicodipendenti da scommessa.
E poi c’è la doppiezza farisaica della scritta ipocrita,salva apparenze, che appare negli spot e nelle pubblicità:”Il gioco può creare dipendenza”.
E prima delle partite, e negli intervalli,nelle interviste ai giocatori appaiono le scritte di società che fanno scommesse online.Bwin,Betfair,William hill.Betclic….e li chiamano anticipi e posticipi serali!
Come liberarci da questo assedio?
Come non far nascere nuovi locali ad oggni angolo di strada che ci promettono il lusso,la ricchezza e la vincita e sono sempre,invece, la rovina di tante famiglie?
La ludopatia è fortemente connessa ad ulteriori patologie psichiatriche e di dipendenza, del quale quest’ultima può esserne in alcuni casi causa, in altre conseguenza, in altri ancora può affiancarsi in maniera indipendente e influenzarle. La politica è responsabile di questa droga di Stato!
La doppia morale: lo Stato si indigna ma incassa
Lo Stato si indigna. Attiva i servizi sociali, inventa corsi di prevenzione contro la dipendenza da gioco, promuove lezioni a tema nelle scuole, avvisa i telespettatori, «Gioca consapevolmente», bombardati dalle centinaia di spot che vendono il «vincere facile». E se con una mano lo Stato ammonisce che «il gioco può creare dipendenza», con l’altra incassa.