Il terzo incontro per i negoziati tra Russia e Ucraina si è concluso con l’accordo di cessare il fuoco per permettere ai cittadini di Kiev, Kharkiv, Maripul e Chernihiv di scappare.
Da questa mattina la popolazione ha iniziato il lungo cammino verso la salvezza, lasciando le proprie case per fuggire dagli orrori della guerra. Fino ad ora, secondo l’Onu, sono circa 1.7 milioni i profughi ucraini.
I bombardamenti russi non si sono fermati nella notte. Morte circa 9 persone a Sumy durante un attacco aereo nemico.
Su Telegram i soccorsi scrivono: “Degli aerei nemici hanno attaccato fortemente edifici residenziali“.
Dmytro Zhyvytsky, capo militare ucraino ha scritto in un post: “Ci sono morti e feriti, i soccorritori stanno lavorando sui luoghi”.
Volodymyr Zelensky resta nel paese: “Rimango qui, rimango a Kiev, a Bankova, senza nascondermi e senza paura di nessuno. Questo serve per vincere questa guerra“.
Lorenzo Guerini, ministro della Difesa italiano, ha chiesto al ministro ungherese Tibor Benkő di far cessare gli attacchi russi, sia per la crisi umanitaria che per quella economica.
Intanto anche altri paesi hanno deciso di sanzionare la Russia per cercare di spingere Putin a chiudere in conflitto. Il Giappone sanziona 32 dirigenti bielorussi e russi. La Corea del Sud prende le stesse decisioni dell’Unione Europea e USA.
Oggi Macron e Scholz si recheranno dal leader cinese Xi Jinping per cercare un dialogo e un aiuto nella mediazione del conflitto.