La comunità ucraina di Napoli è scesa in piazza per protestare contro il balletto per la pace organizzato al teatro San Carlo di Napoli, che ha visto la partecipazione di interpreti russi ed ucraini sullo stesso palco.
Una protesta pacifica, con i manifestanti che hanno mostrato le fotografie del massacro di Bucha, chiedendo tuttavia di boicottare il balletto. Cosa che non è avvenuta: sul palco, ballerini ucraini e russi sono saliti normalmente sul palco per lo spettacolo.
“Riteniamo che sia scorretto organizzare e partecipare a manifestazioni pubbliche che includano il dialogo e la riconciliazione con il paese aggressore“, ha spiegato uno dei manifestanti con in mano una delle foto dell’eccidio di Bucha.
Molti i cori contro la guerra e contro la Russia, e pochissimi gli ucraini che hanno partecipato come spettatori all’evento. “Il nostro intento“, ha spiegato a Fanpage.it l’ex primo ballerino dell’Opéra de Paris Alessio Carbone, “era davvero quello di raccogliere fondi e poi inviarli in Ucraina, con la speranza che anche la danza, nel suo piccolo, avrebbe potuto fare qualcosa in un momento della storia così tragico“.
Le polemiche si erano trascinate per l’intera giornata, dopo l’invito del console ucraino a Napoli, Maksim Kovalenko, a boicottare l’evento. “Dopo Bucha non possiamo ballare coi russi al San Carlo“, aveva spiegato. Le immagini dell’eccidio di Bucha, diventate pubbliche nelle scorse ore, hanno fatto rapidamente il giro del mondo ed incrinato forse definitivamente i rapporti tra le comunità ucraine e russe, con i primi infuriati per la strage di civili innocenti da parte delle forze armate di Mosca.(Fanpage.it)