Quasi quattro italiani su 10 (39%) porteranno carne di agnello a tavola a Pasqua per rispettare le tradizioni ma sostenere anche la sopravvivenza dei 60mila pastori duramente colpiti dai rincari dei costi di produzione legati alla guerra in Ucraina.
E’ quanto emerge da una indagine Coldiretti/Ixe’ in occasione dell’avvicinarsi della ricorrenza durante la quale si acquista gran parte dei circa 1,5 chili di carne di agnello consumati a testa dagli italiani durante tutto l’anno. Una tradizione che aiuta a contrastare lo spopolamento delle aree interne molte delle quali si trovano nell’epicentro dell’ultimo terremoto.
La carne d’agnello resta comunque una presenza fissa nel menu di Pasqua come dimostrano i piatti della transumanza tramandati da secoli: dall’abruzzese agnello cacio e ova al molisano agnello sotto il coppo fino all’abbacchio alla scottadito del Lazio. Tra le ricette più gettonate a base di carne di agnello in cucina per l’occasione ci sono – continua la Coldiretti – dagli arrosticini alle costolette panate, dalla più tradizionale teglia al forno con patate alla cacciatora, dall’agnello brodettato alle polpettine pasquali con macinato di agnello del Trentino fino al Cutturiddu pugliese, l’agnello cotto nel brodo con le erbe tipiche delle Murge, ma anche gli gnocchi al sugo di castrato e le tagliatelle al ragù di agnello. (ANSA).