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Pranzo Pasquale del garante campano dei detenuti con le detenute di Bellizzi Irpino Ciambriello: « Denuncio il mancato utilizzo dei dieci posti per detenuti malati di mente nell’articolazione del carcere di sant’Angelo».

Il Garante dei detenuti della Campania, Samuele Ciambriello, ha offerto oggi un pranzo pasquale alle detenute della sezione femminile dell’Istituto di Bellizzi Irpino, che conta oggi la presenza di 453 detenuti.
Un momento di convivialità per scambiarsi gli auguri di Pasqua, a cui ha partecipato il direttore del carcere Paolo Pastena, il comandante della polizia penitenziaria Attilio Napolitano, la dirigente di reparto Rita Beato e le ventuno detenute della sezione femminile del carcere di Bellizzi Irpino.
All’uscita dal carcere, il Garante Ciambriello fa il punto sulle condizioni degli istituti di pena avellinesi: «La provincia di Avellino conta tre carceri, Bellizzi Irpino, Sant’Angelo dei Lombardi e Ariano Irpino, e un istituto di custodia attenuata per detenute madri a Lauro. Attualmente, in tutta la provincia, vi sono 820 detenuti, di cui 104 stranieri e 23 donne
È inaccettabile la situazione dell’articolazione psichiatrica di Sant’Angelo dei Lombardi: su dieci posti disponibili, nove sono vacanti, da anni, mentre nelle altre carceri campane la lista dei detenuti malati mentali,che dovrebbero essere allocati in articolazioni psichiatriche o in strutture esterne al carcere, o nelle rems, è lunghissima, in quanto non vi sono posti a sufficienza. Da tempo, ormai, nel reparto psichiatrico di Sant’Angelo dei Lombardi c’è soltanto un detenuto. Questa criticità è stata da me denunciata anche durante una riunione dell’Osservatorio regionale permanente per la sanità penitenziaria, lo scorso 10 marzo. Anche in quella sede, ho espresso la mia indignazione per il problema delle articolazioni psichiatriche. Ritengo necessario un intervento integrato e risolutivo delle due Amministrazioni coinvolte (penitenziaria e sanità regionale), anche per riattivare le assegnazioni nell’Articolazione di Sant’Angelo.Sono sicuro che anche il provveditorato campano dell’amministrazione penitenziaria che quello nazionale, il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (D.A.P), interverranno, anche loro, per sanare questa omissione.
Anche la mia stessa denuncia nelle carceri avellinesi di psichiatri con più ore e più presenze è diventata ripetitiva.»

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