L’aumento dei tassi si fa sentire sui nuovi mutui.
Su base annua – segnala ancora la società specializzata in master e corsi di alta formazione e specializzazione per professionisti – l’impennata dei tassi si traduce in un aggravio di spesa che arriva a sfiorare i 590 euro nel caso di mutuo a 30 anni rispetto allo stesso prestito richiesto a gennaio.
Considerata la totalità delle rate, e al netto di spese bancarie, perizie e altri costi legati ai finanziamenti, un mutuo a tasso fisso a 20 anni costa oggi 9.099 euro in più rispetto a inizio anno, +12.107 euro un mutuo a 25 anni, e +17.640 euro quello a 30 anni.
L’Eurirs, ossia l’indice di riferimento per i mutui a tasso fisso, ha registrato una forte crescita nelle ultime settimane, aumentando di oltre 1,30 punti in appena 4 mesi (Irs a 20 anni) – spiega Alma Laboris – Un incremento che si riflette in modo diretto non solo sulle condizioni applicate dalle banche che concedono prestiti, ma anche sulle spese mensili e annuali a carico di chi accende un mutuo.
“Il forte rialzo dei tassi risente in modo diretto del conflitto in Ucraina e dell’instabilità economica del momento. – afferma l’amministratore di Alma Laboris Business School, Dario Numeroso – E’ bene ricordare che chi ha già acceso un mutuo a tasso fisso non subirà alcuna conseguenza, perché le ripercussioni di tale situazione saranno avvertite solo da chi accende oggi un finanziamento. Per il tasso variabile, invece, la situazione risulta stazionaria, fattore che sta spingendo un numero crescente di italiani ad optare oggi per tale tipologia di mutuo, che al momento consente risparmi non indifferenti sulla rata mensile rispetto al tasso fisso“, conclude Numeroso. (ANSA)