Economia e Welfare

Afghanistan, nuove restrizioni per le donne imposto alle presentatrici televisive afghane, e alle altre donne che appaiano sullo schermo, di coprirsi il viso mentre sono in onda

Appena dieci giorni fa, i talebani avevano dichiarato in un comunicato che le donne afghane dovevano indorsare il burqa nei luoghi pubblici e laddove non ci fossero persone della propria famiglia. In modo inequivocabile, chiaro oserei deciso, i talebani con questo comunicato hanno fatto ben capire quale fosse il proseguimento più che il popolo, le donne afghane dovranno affrontare.

Tutto porta a considerare che si ritorna indietro nuovamente di un ventennio, di fatto con l’arrivo dei contingenti della coalizione si ebbe da subito un respiro diverso, la popolazione in maggioranza aveva sicuramente voglia di riprendere una vita normale, far crescere i propri figli sul suolo natio, per circa vent’anni tutto questo è stato possibile, ma purtroppo circa un anno fa le forze di coalizione iniziarono il loro ripiegamento e con esso probabilmente le speranza di questo particolare e nobile popolo che sembra davvero non trovare un proprio equilibrio ed una giusta connotazione, una vera ed autentica identità.

Circa una settimana fa, le donne afghane senza perdersi d’animo, ebbero il coraggio di scendere per strada della capitale e contestare la stretta dei talebani, probabilmente era sovente pensare che sarebbe stato solo l’inizio, la protesta per poco non finì in tragedia in quanto un gruppo di talebani per disperdere la folla di donne si assicurò di sparare raffiche in aria di AK-47 meglio conosciuto come kalasnikov.

“Lavoro, Libertà, Diritti”: questi gli slogan intonati dalle donne, che a gran voce si fecero sentire. Le condizioni sono estreme, piegate da fame, crisi economica, assenza di diritti e di prospettive.

Ecco l’ultima stretta, un portavoce della polizia talebana, ha confermato alla Bbc che: « I talebani hanno imposto alle presentatrici televisive afghane, e alle altre donne che appaiano sullo schermo, di coprirsi il viso mentre sono in onda». Inoltre, «alle universitarie viene impedito di indossare un velo colorato per entrare negli atenei». Gli ordini arrivano due settimane dopo che a tutte le donne è stato disposto d’indossare il velo in pubblico. Negli ultimi mesi le restrizioni alle donne sono state inasprite dai talebani: «è loro vietato viaggiare senza un “tutore” maschio e le scuole secondarie sono tuttora chiuse per le ragazze».

La Psicologa Clinica ed Esperta in Criminologia, Dottoressa Clelia Nobile, ha risposto a delle  domande:

In merito all’ennesima restrizione emanata dai talebani, crede che è una delle tante, quindi si tratta di una vera e propria escalation?

Assolutamente si. Come già visto negli anni precedenti, con il vecchio regime, abbiamo assistito e assisteremo tutt’ora  ad un sempre più forte e crudele inasprimento delle  misure contro la donna afgana.

Le donne ormai sembrano l’elemento a cui fare riferimento, perché i talebani si soffermano in particolar modo sulle donne?

Non direi “ormai” perché, come già detto prima, la donna è sempre stato l’unico elemento della società afgana a pagare sul fronte della libertà personale ma anche in generale. E questo ci porta al concetto della visione del femminile nella cultura islamica che, con i talebani , assistiamo ad una presa di potere della società con la donna al margine; basti pensare alla concezione culturale ed educativa della donna secondo i dettami della Shari’a, la legge islamica appunto.

Cosa pensa con quest’ultima restrizione, le donne che appaiono in televisione devono coprirsi il viso mentre sono in onda mentre alle universitarie viene impedito di indossare un velo colorato per entrare negli atenei». 

Il messaggio è chiaro: si ritorna indietro di un ventennio. Le donne hanno, per così dire, assaporato l’idea della parità, della libertà, ma per loro, oggi, sembra un ricadere nel baratro del passato.

Si spera che non si paventi un’escalation di restrizioni che al momento è legato alle donne, l’Afghanistan dopo tutto meriterebbe una condizione di vita decisamente diversa, nonostante il ventennio trascorso all’ombra delle Forze di coalizione  dove si sono intraviste se pure effimere speranze di una vita “normale”.

 

 

A cura di: Raffaele Fattopace

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