«Il Messia rinasce e cresce nei quartieri più disagiati di Napoli, fa l’operaio metalmeccanico in Emilia, lotta per la giustizia economica e sociale, caccia i mercanti dal tempio della finanza, s’impegna per la pace. Nel suo cammino, permeato dall’incontro con gli apostoli contemporanei, affianca al Vangelo la Costituzione e ripropone il suo progetto originario: umano, terreno, laico non ecclesiale. Il suo fine è la trasformazione del mondo reale in “regno dei cieli”, cioè in un villaggio globale in cui siano effettive l’uguaglianza, la libertà, la giustizia, la solidarietà. Attraverso la cronaca e il dialogo viene affrontato in maniera appassionata e coinvolgente il ruolo di donne e uomini, stati, borsa, banche, imprese, cittadini, lavoratori e religioni, in gran parte attraversate da scandali e centri di potere, proprio come duemila anni fa. Il messaggio è l’equilibrio materiale e spirituale del genere umano attraverso un amore attivo che faccia dell’azione individuale e comunitaria lo strumento essenziale per l’attuazione dei “diritti inviolabili” delle persone».
È la sintesi che fa lo stesso Michele Del Gaudio, autore di “Vangelo e Costituzione” (edito da Pironti) che lega la sua opera all’attualità. «Propongo riflessioni che contrastano con la tradizione ecclesiale ma percorrono ciò che Papa Francesco ha fatto e spero farà per riportare il cristianesimo al messaggio originario del Nazareno», dice.
Michi, come preferisce farsi chiamare dagli amici, è un ex magistrato, titolare di uno dei processi più celebri d’Italia: “Il processo Teardo” che, come scriveva La Repubblica nel lontano 1985 è “Il primo in cui un leader politico e una schiera di amministratori pubblici sono accusati di associazione a delinquere di stampo mafioso. Gli imputati sono amministratori pubblici, faccendieri e portaborse, liberi professionisti: un gruppo di trenta persone, diciassette ancora in carcere (quattro in ospedale), che facevano parte con ruoli diversi del clan di Alberto Teardo e che sono accusati fra l’ altro di concussione, corruzione, interesse privato”.
Nel 1994 ha vissuto l’impegno da deputato all’opposizione del primo governo Berlusconi e dal 1996, dopo la disfatta del governo del Cavaliere, si è dedicato a suo figlio Luca e ai tanti giovani portando nelle scuole lezioni di Legalità.
Ha scritto numerose libri e da sempre si è dedicato con passione all’impegno civile e alla lotta alle illegalità nella sua città: Torre Annunziata. Nell’ultimo anno è stato impegnato, inoltre, prima sulla tematica del Sarno, dando un suo contributo in un articolo uscito sul primo numero di quest’anno della nostra rivista Link. Infine nella “vicenda Troiano”.
«Quando mi chiedono se credo in Dio, rispondo che credo nel Vangelo e nella Costituzione, due testi straordinari sempre dalla parte dei deboli e non dei forti, degli oppressi e non degli oppressori, degli occupati e non degli occupanti.
Michi, com’è nata l’idea di questo libro?
«È nata nel momento in cui scrissi “Vi racconto la Costituzione” (Il Libro completo disponibile sul suo sito), con prefazione di Don Giuseppe Dossetti, padre costituente e sacerdote. Fu allora che capì che c’era un rapporto intimo tra Vangelo e Costituzione. Un lavoro molto importante e determinante è stato la semplificazione del linguaggio che mi ha richiesto un po’ di tempo».
Rispetto alle tue opere precedenti, cosa caratterizza questo libro?
«Un mio carissimo amico mi ha detto: “In questo libro c’è tanta fede”. Non so se sono credente, anche se Monsignor Raffaele Nogaro, vescovo emerito di Caserta, mi dice sempre che sono credente perché credo nel progetto di Gesù. Io do una lettura del Vangelo vicino ad un orientamento teologico contemporaneo che insiste sull’umanità di Dio piuttosto che sulla deità. Avendo questo pensiero da decenni, quando ho letto questi teologi, ho capito di aver trovato un ottimo terreno di cultura su Gesù».
Infine, nonostante il prezzo basso di copertina, con l’editore ha deciso di poter pubblicare sul suo ed altri siti, il libro “a puntate”.