L’artista Pino Daniele è sempre ricordato con grande affetto dai propri fan o dagli amanti della musica italiana in generale ancora a distanza di sette anni dalla sua morte con tantissima emozione ogni qualvolta che si ascolta un suo brano o che sia un album. Ora un’altra emozione c’è la fa rivivere uno dei figli, Alessandro Daniele, pubblicando per la prima volta in assoluta dei ricordi in cui lo legano al compianto papà di Napoli. Attraverso testimonianze della propria madre e di amici e parenti. In pratica, come lo stesso afferma “Tutto quello che mi ha dato emozione viene alla luce”.
La biografia è un viaggio nei ricordi, dove partendo dall’inizio, ci viene raccontata l’infanzia e gli inizi da cantautore del “Nero a metà”. La difficile gavetta di cui ha dovuto affrontare per diventare un’artista, ci viene raccontato il dramma famigliare, la malattia e i successi conquistati passo dopo passo. In pratica per la prima volta, vengono svelati ai fan tantissimi aneddoti che in un modo o nell’altro, hanno influenzato le sue scelte artistiche o decisioni personali.
Però di tutto ciò il diretto interessato non s’è né mai pentito (come tra l’altro afferma in un’intervista qui riportata testualmente). Infatti, durante la lettura dei trentadue capitoli (più il Reload) è stato lasciato spazio anche a dei suoi “commenti” sui tanti argomenti trattati lungo questo lungo e intenso viaggio riscoprendo la vita/carriera dell’artista napoletano.
La cosa interessante del libro è la seguente: lungo il racconto del secondo genito, i lettori scopriranno probabilmente per la prima volta, i tantissimi retroscena legati a tantissimi brani più noti di Pino Daniele come per esempio la bellissima “Napule è”, l’incipit del brano “Quanno Chiove”, la storia dietro all’album denominato “Bella ‘mbriana”. È tanto altro ancora.
Probabilmente questa è un’ottima occasione per gli appassionati del compianto artista scoprirlo più a fondo di quando lo si conosce. La biografia tutto sommato promette tantissima emozione come già anticipato qualche riga più su. Lungo questa biografia, attraverso le testimonianze si potrà scoprire un lato del Pino come uomo mai conosciuto e di un altrettanto Daniele come artista, del suo difficile rapporto con quest’ultimo lato della sua personalità.
Inoltre, lungo questo viaggio ripercorrendo la sua intera esistenza, sorriderete leggendo qualche episodio di Pinotto da adolescente; altre volte soffrirete insieme a lui; Però avvertirete a pelle pure l’immenso panorama musicale di cui il mascalzone latino possedeva: Nei suoi venti album pubblicati nel corso dei oltre trent’anni di carriera, i propri sostenitori hanno sempre notato la sua impronta dal Blues al rock (soprattutto la sua passione per l’artista Elvis Presley), per arrivare al Jazz per poi spostarsi tra le sonorità latine, arabe e appunto mediterranee, per poi arrivare al Pop. Il tutto senza mai dare un punto di riferimento preciso ai tantissimi sostenitori dell’epoca e di oggi.
Insomma, chi ha amato l’uomo in blues, chi ancora canticchia “Je so’ pazzo” oppure “Yes i Know my way” non può perdere l’occasione di acquistare il volume e leggerlo. In poche parole, in questo libro in pratica il figlio è riuscito a far “rivivere” ancora una volta suo padre con un racconto sincero, vero e appassionante. Leggendolo troverete tantissime informazioni interessanti, come per esempio il rapporto quasi fraterno tra Daniele e il grande compianto attore Massimo Troisi.
Allora, marciando in maniera lenta, il figlio percorre tappa per tappa ogni singolo evento, ogni singolo momento. Ma tutto ciò questo stile non annoierà minimamente il lettore, ma anzi, spingerà lo stesso senza correre a passare tra una pagina all’altra per poi trovare un senso di tristezza arrivando alla fine. Comunque sia il racconto non peserà minimamente, ad ogni capitolo completato, il successivo aumenterà l’interesse di ognuno di noi. Questo è certo. Il libro, chiamato semplicemente “Pino Daniele”, è disponibile in versione cartacea e in versione e-book dal 31 ottobre scorso.
