E’ stato arrestato, dopo 30 anni di latitanza, il boss Matteo Messina Denaro.
Le indagini, che ormai andavano avanti da diversi anni, sono state coordinate da Maurizio de Lucia, procuratore di Palermo e da Paolo Guido, procuratore aggiunto.
Ritrovato nella clinica La Maddalena a Palermo dove era già stato operato l’anno scorso, il boss era stato registrato con un documento falso.
I sanitari e i degenti della struttura hanno accompagnato i carabinieri del Ros con applausi e grida.
3 giorni fa i magistrati sono stati certi che il boss era in quella clinica. Da poco, infatti, si sottoponeva a cicli di chemioterapia per tumore al colon. Una volta circondata la struttura, i carabinieri sono entati a volto coperto e uno di loro gli ha chiesto il nome. Il boss ha esordito: “Mi chiamo Matteo Messina Denaro”.
Subito è stato trasferito in un carcere di massima sicurezza insieme a Giovanni Luppino che lo accompagnava per le terapie.
Un grande giorno, insomma, per le forze dell’ordine e per il paese intero. La cattura di un latitante, di cui si disponeva solo di foto molto vecchie, è arrivata dopo molti anni di indagini.
“Questo è il risultato di anni di indagini di questo ufficio e delle forze di polizia che hanno prosciugato la rete dei favoreggiatori del boss Messina Denaro. Questo è anche il frutto di un difficile e complesso lavoro di coordinamento tra le forze di polizia che in questo momento devono essere tutte ringraziate“. Queste le parole di Paolo Guido, procuratore aggiunto, che ha conseguito l’operazione insieme a Maurizio de Lucia e tutto il corpo del Ros.