Il 20enne fermato per l’omicidio agli chalet attraverso una confidenza fornita al garante dei detenuti Ciambriello ha spiegato che la sua pistola era a salve. Per il Gip invece non ci sono dubbi sia stato lui a uccidere, nella notte tra sabato 18 e domenica 19 marzo, il 18enne di Pianura
dispiace per la morte di quel ragazzo, ma io sono innocente”. Francesco Pio Valda ha 20 anni ed è accusato di aver ucciso, nella notte tra sabato 18 e domenica 19 marzo, il 18enne Francesco Pio Maimone agli chalet di Mergellina. Non di proposito – i due non si conoscevano – ma comunque sparando con una pistola ad altezza uomo, per dimostrare agli amici che la sua arma fosse vera.
Il ragazzo però rigetta tutte le accuse. “Avevo una pistola a salve, qualcun altro ha sparato colpi veri, non io”. Non ne ha parlato al Gip, di fronte al quale difeso dall’avvocato Antonio Iavarone è rimasto in silenzio avvalendosi della facoltà di non rispondere, ma si è confidato l’altro ieri al garante dei detenuti Samuele Ciambriello, che era in visita al carcere di Secondigliano dov’è ristretto in questo momento. “Non ho visto nessuno a terra”, gli ha detto. Valda sa quanti anni aveva la vittima, sa che per uno scherzo del destino condivide con lui il nome.
“Ho fornito le indicazioni per ritrovare l’arma che usavo”, avrebbe detto Valda, ma quella che lui descrive come una pistola giocattolo non è mai stata ritrovata. Sono sparite anche le scarpe, quelle costose che qualcuno, quella tragica sera, gli avrebbe sporcato dando inizio alla rissa poi finita in tragedia. Una sparizione che agli occhi degli inquirenti è un indizio di colpevolezza: se ne sarebbe sbarazzato proprio perché consapevole che le indagini avrebbero puntato all’origine delle violenze.
Comunicato stampa