27 settembre 1943, per Napoli una data da ricordare. La data in cui iniziarono le quattro giornate di Napoli, per le quali la città si meritò la medaglia d’oro al valor militare. La rabbia e la disperazione dei napoletani rispetto alla distruzione della guerra che aveva messo in ginocchio l’intera popolazione, costretta dalla fame, dagli stenti e dalla paura dei bombardamenti diede vita a un’insurrezione popolare che fece trovare alle Forze Alleate, al loro sbarco, una città già libera dall’occupazione nazista.
In quei giorni Napoli era una città sotto assedio, bersaglio dichiarato di tutti gli eserciti, più di cento bombardamenti precipitano al suolo. I napoletani vivono ore drammatiche in attesa di una liberazione che non sembra arrivare mai. In quel momento, dal 27 settembre del 1943, diciottomila persone esplodono in rivolta, l’intera città è in prima linea e per quattro giorni i napoletani tengono duro fino a costringere i tedeschi alla resa.
Interessante iniziativa volta a sostenere la memoria di quei momenti, è la ricostruzione storica di quelle quattro giornate, ora per ora, nel format dello spettacolo itinerante dell’Associazione Culturale NarteA.
La rappresentazione teatrale, intitolata “Noi Vivi” è in scena sabato 27 settembre 2014 presso la Galleria Borbonica di Napoli che riporta nel cuore pulsante del sottosuolo napoletano, proprio all’interno dei rifugi del tunnel borbonico. Per questo il titolo scelto è testimonianza storica. Il dramma vissuto dalla città e i segni di quel passato non troppo lontano sono infatti ancora oggi visibili: su una parete dell’immensa cattedrale, scavata nel tufo giallo della pancia di Napoli, si può leggere l’incisione «Noi Vivi».
Una grande scritta scolpita con un carboncino sembra essere un sospiro di gioia, un urlo liberatorio di chi ha conquistato la salvezza. Finalmente liberi di continuare a vivere, ma imprigionati nelle viscere della terra.
La suggestiva ambientazione del tunnel borbonico proietterà il pubblico direttamente sulla scena, in modo da sentirsi parte integrante della “storia”: tanti scalini da percorrere a perdifiato non appena suonavano le sirene. Correre, non pensare, con la speranza di riuscire nuovamente a scampare alla morte. Ogni giorno diventava difficile sopravvivere all’arida tragedia di quegli anni. Suonava la sirena, un’altra bomba stava cadendo dal cielo: l’affanno aumentava, le macerie ostacolavano ogni vicolo. Bisognava fuggire, raccogliere velocemente in un lenzuolo le cose più “utili” e trovare rifugio nell’unico posto dove forse ci si poteva salvare. Un attimo e la sirena poteva suonare di nuovo: la paura tornava, il giorno e la notte si confondevano.
Per sopravvivere, bisognava crearsi una “nuova” quotidianità, capace di ricordare che si era ancora umani. Nel tempo i bombardamenti hanno cancellato ogni cosa, ma non la memoria e la speranza di coloro che risalivano in superficie per gridare al cielo e agli attori di quella assurda Guerra. «Richiamare alla memoria questo periodo storico è un dovere per tutti » afferma Febo Quercia, art director di NarteA . «Questo spettacolo si avvale del ‘teatro’ per creare qualcosa di diverso dal ‘comune’, puntando a ricostruire un momento storico di orgoglio napoletano, dove il fattore emotivo vuole essere il vero protagonista, grazie anche al supporto organizzativo prestatoci dalla Galleria Borbonica» L’appuntamento al pubblico è previsto alla biglietteria della Galleria Borbonica in Vico del Grottone n°4, seconda traversa a sinistra salendo via Gennaro Serra, mentre l’uscita è fissata in via Domenico Morelli. La quota per lo spettacolo itinerante è di € 15,00 a persona ed è comprensiva del biglietto “percorso standard”, ossia la passeggiata storica per visitare il sito entro la fine dell’anno accompagnati da una guida.