Roma, Gian Paolo Mai regista ed attore, ha portato in scena allo storico teatro Belli nel cuore di Trastevere, BROTHERS, cronache e poesie della guerra, con Gian Paolo Mai , Francesca Corba, Luigi Tani, Daniela Di Bitonto, Amedeo D’Amico, Riccardo De Felici, Giovanni Solinas, Gaia Babbi, Alessandro Corte, Enrico Manes Gravina, Saverio Sagliocca, Francesco Bruno Mai.
L’evento ha preso spunto dal cortometraggio omonimo prodotto da Cesena Film Academy acquisito dai Rai Cinema e da Sky, vincitore di numerosi festival e proiettato a Los Angeles come migliore cortometraggio nel Filming Italy Los Angeles di Tiziana Rocca. Il regista di origine napoletane, da sempre impegnato nel mondo del cinema e del teatro, in un pensiero: «Quanto è andato in scena è un incontro fra chi sa e chi ha il diritto di ascoltare. Dove la sola parola non basta. La comprensione non la si realizza solo ascoltando. I filmati proiettati e le varie immagini, spero che hanno fatto si che il pubblico è entrato in contatto con elementi, con oggetti che racchiudono in se il significato della guerra».
«L’evento non nasce solo dalla volontà di raccontare l’attuale conflitto Russo – Ucraino. Prende spunto dal conflitto bellico attuale per evidenziare il dramma di tutte le guerre. Da ambo le parti ci sono madri, sorelle che piangono i loro cari. La miseria, la perdita di un figlio non hanno bandiera. Fratelli appunto. Testimoniare di quella “carne per il cannone“, per dirla alla Trilussa. Soprattutto significare come nella guerra, nella disperazione, l’arte sopravviva e continui a farsi strada. La musica, così come la poesia e la prosa vivono a volte nel dolore un loro momento di sintesi. Il blues che nasce all’interno delle comunità schiave del Nord America; la poesia di Ungaretti che raggiunge vette elevate proprio durante il primo conflitto mondiale. Samuel Beckett con la sua opera fortemente segnata dagli orrori della seconda guerra mondiale. La performance, ha visto la proiezione di un documento visivo proprio sulla guerra realizzato dalla Cesena Film Academy, già trasmesso da Rai Cinema, da Sky video, Sky TG24 e vincitore di due premi internazionali. Ci piace pensare che il nostro lavoro sia un’arma di distribuzione di pace. Lo abbiamo concepito con questo intento».
Mentre il poeta soldato Faruk Sehic, una delle voci poetiche e narranti più rappresentative dell’ex Jugoslavia e della guerra dei Balcani che ha guidato come novello Odisseo attraverso le pieghe e le piaghe dei conflitti du siecle bref che prese fisicamente parte al conflitto in Jugoslavia, ha lasciato un suo pensiero: «Brothers, è un documento sulla guerra nella sua eccezione più ampia. Al centro la scrittura di poeta soldato, il secolo della luce e dei genocidi mediante il quale essere testimoni scevri da condizionamenti su quello che sta accadendo ancora oggi. La storia, non ha mai insegnato nulla di intelligente e quello che so per certo è che la storia si ripete, le nazioni mattatoio si ripetono, gli omicidi di massa, i campi di concentramento sono solo un ritornello, una macabra chanson che ogni volta si ripete». Queste sono le parole del poeta stesso, egli stesso vittima che carica su si sé il dolore della guerra.
Le cinque giornate, dal 25 al 30 aprile, sono state molto apprezzate dal pubblico, che si è dimostrato molto attento e scrupoloso, in particolare la serata di chiusura dove si è evidenziata come il pubblico ha voluto sottolineare con molti applausi lo scorrere della serata. Non è mancata a conclusione dello spettacolo, una lunga e sentita standing ovation, che gli attori hanno di cero meritato. Rappresentare un tema cosi particolare e con estrema delicatezza riuscire a toccare i fili magici della coscienza non era certo un risultato scontato, gli attori, curati nei minimi particolari dalla costumista Rita Forzano e dal trucco di Loryale Make up mentre i suoni sono stati curati da Cristian Nevola, dopo l’esibizione la compagnia, si è intrattenuta nel foyer dello storico e prestigioso teatro Belli con il pubblico che ha voluto ancora una volta sottolineare con strette di mano e complimenti la particolare esibizione portata in palcoscenico.
A cura di: Raffaele Fattopace