Il passo dal mondo universitario a quello lavorativo è sempre più lungo per i giovani in cerca di prima occupazione post-laurea. Tra invio di curricula senza risposte, siti web carichi di annunci di lavoro solo apparentemente appetibili, anni di gavetta, lavori che non rispecchiano a pieno aspirazioni e titolo di studio acquisito, il percorso è piuttosto insidioso.
Da qualche anno gli atenei italiani, sono sempre più attenti all’inserimento lavorativo dei laureati, indirizzandoli verso le aziende tramite tirocini formativi, stage o corsi di formazione. Nonostante tutto, non sempre il risultato è garantito e ci si ritrova a selezionare annunci, a contattare aziende e a spostarsi su e giù per l’Italia (e per l’Europa) per troppo tempo senza portare a casa risultati sostanziali. Una situazione, questa, che fa diminuire drasticamente il numero di iscritti all’Università e di conseguenza il numero di laureati: la corsa verso il mondo del lavoro, la paura di investire tempo e denaro in un progetto di studi allontana talvolta i giovani dal contesto accademico. A ridosso del nuovo anno accademico molte università italiane hanno proposto misure anti-crisi, al fine di agevolare le iscrizioni. In questi giorni, l’Università Telematica Pegaso ha studiato un nuovo programma che incoraggia gli iscritti, e chi non è ancora del tutto sicuro di voler intraprendere il percorso universitario. Il significato è tutto racchiuso nel titolo “Occupato o rimborsato”, un’iniziativa promossa da Pegaso con Salva Società di Mutuo Soccorso di Padova, attraverso la mediazione svolta da Centrale Polizze di Roma. Si tratta essenzialmente di un programma mutualistico espressamente studiato per gli studenti iscritti ad uno dei tanti corsi di studio dell’Università Telematica Pegaso, definito “rivoluzione sociale” dai Presidenti di Pegaso e di Salva, Danilo Iervolino e Andrea Napoli.
Gli studenti che a tre anni dal conseguimento del titolo, che sia un corso di laurea o un master, non abbiano trovato un’occupazione saranno rimborsati dell’intera retta universitaria: lo stesso rimborso viene riconosciuto anche agli (ex) studenti licenziati per cause non a loro imputabili. La rivoluzionaria iniziativa permettere agli iscritti di perseguire un obiettivo con maggiore concentrazione e dedizione, ridando fiducia a chi intraprende un percorso valido per la realizzazione un progetto professionale. Una sfida ma anche un segnale rivolto a chi ha la responsabilità di creare lavoro e ridurre il tasso di disoccupazione, e in questo caso le università ricoprono un ruolo fondamentale