Spettacolo

Festa della Donna: Al cinema ritorna il film d’esordio alla regia della Cortellesi “C’è ancora domani”

Oggi si festeggia la Donna con la consueta giornata dedicata a loro. Per l’occasione, oltre il classico mazzolino di mimose regalato ogni anno ad ognuna di loro, al cinema torna, dopo un grande successo di critica e pubblico, il primo lavoro da regista della nota attrice romana protagonista di “mamma o papa?” e  “Scusate se esisto” tra tante pellicole viste su grande schermo. Il film si chiama “C’è ancora domani”.

Delia è una giovane donna e madre costretta a vivere sotto le grinfie di un violento capofamiglia, suo marito Ivano. Sembra che per la giovane donna non ci sia via di fuga, tanto che cerca con tutte le sue forze di “cambiare” il futuro della sua primogenita, Marcella, facendola sposare con un figlio di una ricca famiglia. Il suo desiderio sembra essere stato esaudito, ma molto presto scoprirà che la realtà è molto diversa da come se lo immaginava.

Paola Cortellesi dopo anni a vederla su grande schermo nelle vesti di protagonista o tale, questa volta torna al cinema in veste di regista (ma come attrice protagonista). È tutto sommato la sua opera prima non è niente male, anzi si può dire con assoluta certezza, si tratta di un ottimo film. La pellicola prende lo spettatore dall’inizio alla fine facendoti empatizzare ogni secondo con la protagonista, vittima di ogni tipo di sopruso del suo carnefice e allo stesso tempo rassegnata al suo destino e quasi giustificare la violenza.

Inoltre, riesce ad evocare in modo perfetto l’epoca in cui è ambientata la storia fotografando una città di Roma martoriata per la guerra appena conclusa, una Roma divisa tra più ceti sociali, quella povera e quella ricca. Un luogo reale dove però si trova ancora in uno stato di incertezza. In pratica i romani aspettano con ansia l’imminente futuro però con il dubbio di scegliere se restare nella monarchia oppure diventare una repubblica. L’unica cosa sicura almeno per il momento è il dialetto romano, qui pronunciato perfettamente tanto da essere un piacere per le orecchie ogni volta in cui lo si sente.

Però una cosa che stona non poco in questo film è la scelta della soundtrack: la scelta delle canzoni non sono tutte idonee al film perché si tratta di una storia troppo distante da noi seppur per i temi trattati, si può benissimo far passare per una pellicola contemporanea. È probabilmente è questo il punto di forza di tutto il prodotto finale. Una storia vecchia di più di ottant’anni che però è ancora attualissima. Poiché quel brutto male (il Patriarcato) è ancora vivo e vegeto negli animi di molti uomini. Un male difficile da “uccidere” nonostante i tanti successi ottenuti dal gentil sesso, molti dubbi restano ancora. Su tutti punti di vista. Insomma, l’attrice romana con questo lungometraggio è riuscita ad annulla il tempo dato che la storia della protagonista potrebbe perfettamente raccontare un momento vissuto da nostra nonna, madre oppure sorella rendendo la stessa Delia un personaggio veramente esistito (anche se non è vero).

Altro punto forte del lungometraggio è la scelta registica di rendere tutte le immagini in bianco e nero quasi a voler rendere omaggio a pellicole leggendarie del Neorealismo, proprio quelle in cui si raccontava il periodo storico dove l’Italia si affacciava al futuro dopo il ventennio fascista. E con questo film, ogni minuto che passa, si riesce a respirare proprio quelli odori. L’omaggio ovviamente era necessario e soprattutto invitabile raccontando quei momenti, anche se il tema principale ci viene “svelato” solo nel finale come in una sorta di “colpo di scena” raccontando i momenti precedenti e successivi a quello che poi sarà un evento storico dove le donne andarono a votare per la prima volta. Il tutto è stato sicuramente sintetizzati dalla scena in cui vediamo la protagonista in pratica finalmente “soccorsa” da altre donne per l’ennesimo tentativo di violenza da parte dello stesso marito.

Poi tutti gli attori visti in scena hanno messo a segno una performance da appalusi, sia i principali sia quelli secondari. Addirittura stupisce Valerio Mastandrea nel ruolo di cattivo (ma non più di tanto). Ancora una volta ha dato prova del suo valore attoriale seppur non c’era bisogno di dimostralo. Stesso discorso per la Cortellesi, anche in una storia a sfondo drammatico, il suo talento non è calato assolutamente. Ottima performance pure per i giovani attori i quali hanno saputo “indossare” perfettamente i singoli ruoli assegnati. In poche parole, in questa storia drammatica nessuno ha sfigurato.

Quindi il film parla di un dramma di una donna (o di tutte loro), di coraggio, di speranza. Il tutto raccontando una storia tragica in modo ironico (come la scena iniziale in cui il marito da uno schiaffo alla moglie o di lui che la picchia eseguendo quasi dei passi di ballo). Quasi con la semplicità in cui Benigni cercava di tranquillizzare il figlio durante la prigionia in un campo di concentramento. Una cosa assolutamente difficile da pensare di far sorridere (e pure ci trasmette questa stessa emozione). Sia chiarano, lungo il procedere della storia, ci saranno tantissimi momenti “divertenti” messi qua e là nel film per cercare di “alleggerire” la “pesantezza” dei temi trattati. Assolutamente una trovata intelligente per comprendere e capire il messaggio della pellicola. E credo che la regista sia riuscita nel suo intento. Allora “C’è ancora domani” è Una pellicola assolutamente da guardare. Non resterete delusi della decisione.

 

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