Piazza Plebiscito e piazza Garibaldi a Napoli sono stati i luoghi che hanno ospitato i fedeli musulmani per la fine del Ramadan, Eid al-Fitr.
2,6 milioni di islamici si trovano in Italia e, da quest’anno, molte sono state le iniziative che sostengono l’integrazione nel paese.
Una delle vicende che ha creato più scalpore è stata la scuola di Pioltello, chiusa per il giorno di fine Ramadan data la grande presenza di studenti musulmani.
Diverse sono stati gli istituti che hanno adottato l’iniziativa e, a partire da ciò. anche Napoli ha voluto dare il proprio contributo a favore dell’integrazione.
“Sono contento di aver ricevuto questo invito. Questa è una comunità molto importante in città, non possiamo non porci il problema di dialogare e di stabilire una serena convivenza, nel rispetto reciproco e nel rispetto della nostra Costituzione”. Queste le parole del Prefetto Michele di Bari, che ha affermato la necessità di dialogo interculturale.
Migliaia di fedeli si sono riuniti per celebrare una delle feste più importanti per i musulmani e per porre l’accento sulla tragedia che si sta compiendo in Palestina.
L’Imam Amam Abdhallah ha affermato: “Non sono abbastanza 15.000 bambini morti, più di 35.000 innocenti uccisi e più di 80.000 feriti? Non è arrivato il momento di fermare questa cascata di sangue?”.
E ancora, dopo le polemiche scoppiate per la chiusura delle scuole in onore del Eid al-Fitr: “Noi non abbiamo molte feste, sono un paio all’anno, non mi sembra una tragedia. Spero che si riescano a comprendere sempre di più le esigenze di noi musulmani”.
E’ intervenuta l’Assessora Chiara Marciani. “Questo è un momento di festa per loro, ma è un buon momento anche per ricordare che può esserci una convivenza felice che è possibile fare rete e lavorare per la pace e il benessere della nostra città”.
L’Imam ha poi concluso chiedendo di “costruire una moschea a Napoli” perché la città partenopea “non è meno delle altre città”.